ROMA – Si intitola “Geometrie Impossibili” la mostra che Achille Perilli introduce con queste parole: “Dopo ‘Forma 1’, dopo la pittura degli anni Cinquanta, l’idea della geometria irrazionale è stata una direzione di lavoro. Questo tipo di ricerca nasce con le avanguardie storiche, le radici sono nell’universo di Paul Klee o in quello del belga Georges Vantongerloo che si dissolveva con la geometria, oppure nei costruttivisti russi, da Tatlin a Lissitskij. Sono dei punti di riferimento. I miei punti di riferimento”.
L’esposizione è a cura di Luca Barsi, che conta un’esperienza di oltre trent’anni nell’arte moderna e contemporanea e ha un particolare interesse verso i movimenti artistici sorti dagli anni Cinquanta in poi.
“Geometrie Impossibili” intende indagare le esperienze artistiche e culturali di Achille Perilli, riportando anche alla luce documenti che testimoniano i rapporti con grandi personalità del XX secolo, fino ad ora gelosamente custoditi nel suo archivio.
Sono sessanta i lavori a tecnica mista su tela, scelti tra un’ampia rosa di opere centrate sull’infinita forma della geometria. Dalle prime esperienze del 1968 fino ad arrivare alle ultime opere dove il colore, unito ad una sapiente gestione delle masse e degli spazi, delinea una ultima evoluzione del concetto di geometria ed un ribaltamento della prospettiva dalla quale il Maestro osserva e codifica la realtà. Presenti anche le opere di grandi dimensioni (3 metri per 2) che Perilli ha realizzato tra i primi anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta.
Tra i dipinti in mostra, ci sono alcuni capolavori come “Diable de dios” (1969), “Tutto Jing tutto Jang”, (1971), “Dialectique du hazard” (1979), “Dedans dehors” (1983), “Amour bel oiseau” (1992) e “La sinuosa carne” (1996). Tra le opere più recenti, alcune opere del 2009 e 2010: “La teoria dell’assurdo” (120cm x 120 cm, 2009) e “Quadro per la Biennale di Venezia” (200cm x 200cm, 2010).
La pittura di Perilli – spiega Luca Barsi, che ha curato anche lamostra di San Pietroburgo – nasce come nuova configurazione dello spazio, apparentemente geometrica, ma in realtà sovvertitrice della prospettiva, percepita dal Maestro come “repressiva”. Come acutamente ha osservato Francesco Poli nella presentazione sul catalogo della mostra del Museo Hermitage di San Pietroburgo, egli si pone davanti alla geometria con lo stesso atteggiamento di un eretico: trasgredisce i dettami della geometria e della prospettiva così come un eretico trasgredisce la norma come ragione di vita. Le costruzioni impossibili di Perilli galleggiano su un fondo monocromo, non uniforme e immutabile, ma modulato dai toni e dalle pennellate; un fondo che descrive l’ambiente nel quale la pittura di Perilli si muove. E qui si ritorna al discorso iniziale, dove appunto si diceva dell’attenzione di Perilli per lo spazio: è vero, Perilli è un pittore intellettuale…”
Nadja Perilli, figlia dell’artista, scrive in catalogo: Achille Perilli è un artista multiforme ha deciso di mettere sempre in discussione il suo lavoro, ha fatto questa scelta, rischiosa, faticosa, per nutrire la sua vitalità pittorica nel senso di “mestiere”, citando parole sue; per lui la pittura è il mezzo primario da cui partire per poi allargarsi a diversi linguaggi che comunque la comprendono sempre, non la lasciano mai. Un pittore dunque, che ha stravolto quasi tutte le leggi canoniche dell’espressione, non abbandonando mai la pratica del dipingere, o meglio di vedere dipingendo…
La mostra, visitabile fino al 27 luglio 2019, è accompagnata da un catalogo della Casa Editrice “Il Cigno GG Edizioni, il cui presidente Lorenzo Zichichi, afferma: “Una mostra che ripercorre per intero la carriera del Maestro e si sofferma su alcuni grandi tele che esprimono al meglio la geometria astratta dell’artista. I musei di San Salvatore in Lauro si confermano ancora una volta come luogo di eccellenza culturale”.
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Vademecum
Achille Perilli. Mostra retrospettiva
Musei di San Salvatore in Lauro, Roma
(p.zza San Salvatore in Lauro, 15)
Organizzazione: Il Cigno GG Edizioni
18 giugno 2019 – 27 luglio 2019
Inaugurazione: 18 giugno 2019, ore 19.00
Catalogo:“Il Cigno GG Edizioni”