TORINO – Le OGR di Torino hanno vinto il “Corporate Art Awards 2018”. La cerimonia con cui la giuria ha premiato come “mecenate” la Fondazione Crt – rappresentata per l’occasione della vice presidente Anna Ferrino – si è svolta al Parlamento europeo a Bruxelles.
Questa la motivazione del Premio: “Per aver dato una seconda vita alle Officine Grandi Riparazioni, trasformando un capolavoro architettonico abbandonato in una culla di creatività e innovazione”.
Sono stati oltre 90 i progetti provenienti da tutto il mondo (tra cui Stati Uniti, Canada, Nuova Zelanda, Cina, Argentina, Brasile, Russia, Francia, Germania, Uk), presentati da imprese e multinazionali come Google, istituzioni quali la Fao, università italiane e straniere, realtà filantropiche come, appunto, la Fondazione Crt.
Il Comitato Scientifico che ha esaminato le candidature, presieduto da Luca Desiata, docente alla Luiss Business School e curatore presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, era composto tra gli altri, dal direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, dal direttore del Parco archeologico di Paestum Gabriel Zuchtriegel, dal direttore di Maxxi Arte Bartolomeo Pietromarchi, dalla direttrice di Ales e responsabile per il Mibac del programma Art Bonus Carolina Botti.
Il segretario generale della Fondazione Crt e direttore generale delle Ogr, Massimo Lapucci, ha dichiarato: “Siamo onorati di aver vinto il premio Mecenati del XXI secolo. Un prestigioso riconoscimento internazionale per le Ogr di Torino, che hanno da poco tagliato il traguardo del primo anno di vita come laboratorio di contemporaneità aperto al mondo con oltre 200mila visitatori”. In linea con la propria “mission filantropica – ha detto ancora Lapucci – Fondazione Crt è stata un vero mecenate per le Ogr, investendo oltre mille giorni di lavoro e circa 100 milioni di euro per il recupero e la trasformazione dell’antica ‘fabbrica’, dismessa dei treni in una ‘fabbrica’ di creatività e innovazione con tre anime tra loro integrate: cultura contemporanea e arte, ricerca e start-up, enogastronomia” – ha concluso.