MILANO – RITORNO AL BAROCCO. Leoncillo Fontana Melotti, è la mostra a cura di Andrea Bacchi – docente di Storia dell’Arte Moderna all’Università di Bologna e Direttore della Fondazione Zeri – dedicata alle influenze della cultura barocca su alcuni dei più importanti Maestri dell’arte italiana del Novecento.
Nel Manifestodello Spazialismo (1951) Lucio Fontana scriveva: “È necessario un cambio nell’essenza e nella forma. È necessaria la superazione della pittura, della scultura, della poesia. Si esige ora un’arte basata sulla necessità di questa nuova visione. Il barocco ci ha diretti in questo senso, lo rappresentano come grandiosità ancora non superata ove si unisce alla plastica la nozione del tempo, le figure pare abbandonino il piano e continuino nello spazio i movimenti rappresentati.”
La mostra, attraverso un corpus di preziose opere in ceramica, intende evidenziare la distanza presa da Lucio Fontana, Fausto Melotti e Leoncillo Leonardi, in modo consapevole e persino polemico, dall’arte di Regime, impersonata innanzitutto dal movimento Novecento di Margherita Sarfatti, che proponeva un recupero della tradizione classica, in piena sintonia con le aspirazioni del potere politico dell’epoca.
Le opere in mostra
Tra le opere esposte c’è lo straordinario Crocifisso (1949) di Fontana, realizzato negli anni cruciali del suo ritorno dall’Argentina. Un’opera che rivela come il Barocco, per l’artista, conviva con le nuove istanze spazialiste.
In mostra anche un Concetto Spaziale (1957), parte della serie di tele chiamate Barocchi (1954-57) da Enrico Crispolti. E ancora le due versioni de La Corrida, che dimostrano come il passato sia per l’artista uno stimolo a nuove ricerche d’avanguardia.
Per la prima volta sono nuovamente insieme i due monumentali Trofei di Leoncillo, realizzati per l’Esposizione Universale di Roma del 1942, e i relativi bozzetti, già esposti nel 1979 nella mostra Leoncillo. 1915-1968 alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. I due Trofei vennero modellati dall’artista su ispirazione di modelli settecenteschi, sviluppando masse dai colori vividi e oro, che trasfigurano le forme dei soldati in eccentrici personaggi fantastici.
Accanto a questi, opere come San Sebastiano (1961) e Sirena (1939) confermano la sua ispirazione alla scultura del XVII secolo e soprattutto alla scultura Gian Lorenzo Bernini, già evidenziati a suo tempo da Roberto Longhi, che si conia per Leoncillo l’appellativo de “il barocchetto spoletino”.
Di Fausto Melotti troviamo in mostra una serie di eleganti figure femminili realizzate tra il 1949 e il 1951, con vesti dai panneggi avvolgenti e luminosi, due vasi realizzati nel 1950, dalle fogge geometriche e dai volumi mossi, che sembrano contraddire ogni funzionalità, e un bassorilievo del 1960.
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Vademecum
ML FINE ART
Matteo Lampertico
RITORNO AL BAROCCO
Fontana Leoncillo Melotti
2 febbraio – 11 aprile 2021
Milano, via Montebello 30
Orari per il pubblico
martedì 2 febbraio dalle 10 alle 19
dal lunedì al venerdì, 10-13 e 15-19
Catalogo della mostra pubblicato da Christian Marinotti Edizioni