ROMA – Classe 1981, Luca Lo Pinto sarà il nuovo direttore del Macro di Roma, succedendo a Giorgio de Finis.
“Luca Lo Pinto – commenta Cesare Pietroiusti, presidente dell’Azienda Speciale Palaexpo – è una personalità di comprovata esperienza nel settore della curatela di mostre e organizzazione di attività culturali con numerose e qualificate collaborazioni con istituzioni e organizzazioni in Italia e all’estero, che ha presentato un progetto culturale che corrisponde pienamente alle linee di indirizzo richieste dal bando. Contestualmente alla nomina di Lo Pinto, non posso esimermi dal rivolgere un grande ringraziamento a Giorgio de Finis, per lo straordinario lavoro che, insieme a tutto lo staff di Macro Asilo, ha svolto e sta svolgendo”.
Lo Pinto attualmente lavora come curatore presso la Kunsthalle di Vienna, dove ha organizzato le personali di Camille Henrot, Pierre Bismuth, Nathalie du Pasquier, Babette Mangolte, Charlemagne Palestine, Olaf Nicolai e le collettive Time is Thirsty, More than just words, Individual Stories e Function Follows Vision, Vision Follows Reality.
Ha inoltre curato la XVI Quadriennale d’Arte (Palazzo delle Esposizioni); Le Regole del gioco (Fondazione Achille Castiglioni); Trapped in the Closet (Carnegie Library/FRAC Champagne Ardenne); Antigrazioso (Palais de Toyko); Luigi Ontani- AnderSennoSogno (Museo H.C. Andersen); D’après Giorgio (Fondazione Giorgio e Isa de Chirico).
E’ il fondatore della rivista e casa editrice NERO e ha scritto su numerosi cataloghi e riviste internazionali.
Il vicesindaco di Roma con delega alla Cultura, Luca Bergamo, ha dichiarato: “Luca Lo Pinto è stato selezionato dal Palazzo delle Esposizioni, tenuto conto delle sue competenze ma in ragione del progetto che ha presentato che, secondo le valutazioni della commissione, è risultato quello migliore per affrontare la sfida che nell’avviso pubblico è stata chiaramente descritta”. “Dovrà realizzare – ha continuato Bergamo – una nuova fase per il Macro che, facendo base sul valore realizzato dal progetto che si conclude a dicembre, lo faccia diventare parte integrante del Polo del contemporaneo che passo dopo passo va costruendosi intorno all’azienda PalaExpo e alle collaborazioni con le altre istituzioni culturali partecipate da Roma Capitale”.