MILANO – Luisa Cevese, fondatrice di Riedizioni, marchio che da più di vent’anni contraddistingue una collezione di tessuti e prodotti realizzati dalla combinazione di scarti industriali principalmente tessili e poliuretano, è l’Ambasciatrice del Design Italiano a Los Angeles nel 2019.
A nominarla è stato il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in occasione del terzo Annual Design Day italiano, l’iniziativa speciale lanciata dal medesimo Ministero per promuovere il design italiano contemporaneo nel mondo.
Mercoledì 20 marzo viene inaugurata la mostra personale di Luisa Cevese, organizzata e ospitata dall’Istituto Italiano di Cultura (1023 Hilgard Avenue) e presentata dal Consolato Generale d’Italia a Los Angeles.
La mostra, dal titolo “I love waste, working with waste – Luisa Cevese e il progetto Riedizioni”, propone una varietà di oggetti unici e raffinati che sono il risultato del suo modo creativo di riciclare gli scarti tessili e i materiali di post-produzione e post-consumo.
Nel corso dell’anno Cevese terrà inoltre una serie di conferenze presso istituzioni e sedi accademiche situate nel distretto di L.A.
Luisa Cevese, che riutilizza gli scarti dell’industria tessile in modo raffinato e creativo, dando vita a oggetti unici e ricercati, racconta: “L’industria tessile produce scarti in ogni fase di lavorazione, cimose, filati tessuti. La sfida sta quindi nel riuscire a riutilizzare questi materiali – la maggior parte dei quali, per ragioni economiche, viene spedita in discariche e inceneritori – come una vera risorsa da trasformare in creazioni di alta qualità. “Ogni nostro pezzo è unico e fatto a mano in Italia in una produzione sostenibile dove “Riedizioni” non discrimina tra fibre naturali e artificiali – prosegue Luisa.
“Gli scarti, o come si dice meglio oggi, il materiale di post-produzione viene principalmente dall’industria tessile, di abbigliamento e accessori, ma non solo. Ad esempio il legno viene dagli sfridi di falegnamerie, la pelle da sfridi di concerie. Il materiale di post-consumo invece lo raccogliamo noi in prima persona: reti da pesca, riviste e giornali, tessuti lisi e tappeti da restaurare, kimono, sari.
Ecco poi la plastica, per me l’elemento unificante di materia scomposta. Naturalmente vari tipi di plastiche hanno proprietà diverse: possono essere più rigide o più morbide e flessibili. Le utilizziamo di spessori diversi anche in base all’uso finale. Devono però essere sempre plastiche non tossiche in fase di lavorazione e di eventuale smaltimento” – conclude la designer.
Luisa Cevese è designer autodidatta, con un interesse e una conoscenza approfondita della tessitura a mano e delle tecniche tessili, ha iniziato a creare tessuti per la moda e gli interni nel 1984, per aziende come De Padova, Gallia e Peter, Diego Della Valle, Dolce&Gabbana, Romeo Gigli, Bonotto, Maharam, Hermès, Chanel, Comme des Garçons. Dal 1988 al 1995 ha fondato e diretto il Centro Ricerche Mantero, reparto di ricerca e sviluppo dell’omonima azienda a Como.
Parallelamente, esplorando sempre più a fondo le materie e le tecnologie plastiche, nel 1996 ha fondato il suo brand: Riedizioni, i cui pezzi, accessori per la persona e per la casa (borse di varie dimensioni, astucci, pochette, sottopiatti, porta monete, accessori per la tavola), sono esposti e venduti in tutto il mondo, in specialty store di fashion e design, oltre che in negozi di musei e gallerie d’arte contemporanea.