ROMA – Mar Hernández torna alla White Noise Gallery di Roma, come protagonista di “Rewind”, terza e ultima parte di “Trilogia del silenzio”, progetto espositivo, a cura di Eleonora Aloise e Carlo Maria Lolli Ghetti, incentrato sul racconto dell’umanità attraverso la sua assenza.
“Rewind” segue le altre due fasi “Stand-By” e “Fast-Forward”, ed è storia intima dei ricordi dell’artista, che li traspone nella realtà, trasformando quest’ultima in una sorta di universo parallelo, narrazione del proprio vissuto.
Nelle quindici opere, allestite nel primo spazio della galleria, Hernández unisce fotografia e disegno in un unico linguaggio. In esse, la nitidezza dell’intervento grafico si compenetra con la veridicità dei luoghi ritratti negli scatti, ai quali viene regalata una nuova identità.
Tutto il lavoro è caratterizzato da un’atmosfera sospesa, che diventa simbolo di quel tempo fuori dal tempo, tipico della memoria. Lo sguardo di Hernández si sofferma sulle rovine di ambienti che una volta furono spazi di una vita di cui ora sono testimonianze silenti, alle quali lei restituisce voce, sviluppando verso di esse un nuovo sense of place.
Le vecchie abitazioni diroccate, le fabbriche dismesse, gli spazi aperti e abbandonati costituiscono il primo livello di un lavoro fatto di stratificazioni, tante quante ne può generare la memoria stessa. L’artista, infatti, colma il vuoto fisico di questi posti, disegnandovi oggetti e arredamenti attinti dal suo passato. Così, da ruderi che sembrano ormai senza funzione, nascono aule di scuola, bar, uffici, bagni, studi e salotti.
In due opere Hernández si concentra su vedute esterne: in una ripristina lo spazio dedicato al circo che vedeva da bambina, nell’altra ricrea l’atmosfera estiva di una festa paesana.
In tutti i lavori, viene determinata una nuova destinazione d’uso per le rovine originali, che ora fanno da sfondo alla vita e alle attività umane, e anche se l’uomo, nella sua fisicità, non è presente in nessun quadro, davanti a ognuno di essi è possibile percepire voci, suoni e colori.
Lo stesso accade osservando l’installazione site specific, ospitata nella zona project. Qui l’artista allestisce un vero interno domestico, dove il nero, che avvolge ogni cosa, è interrotto da disegni di rami e alberi sulle pareti. L’atmosfera è ovattata e immobile, come se si trattasse di un’istantanea fotografica. In effetti, l’opera è concepita allo stesso modo dei quadri e la sua fruizione richiede contemplazione e ascolto. L’installazione coinvolge i visitatori nel gioco dell’immaginazione, portandoli a scoprire i suoni contenuti nel silenzio apparente e i colori gelosamente custoditi dal nero.
In questo lavoro, come negli altri, l’uomo è raccontato attraverso le sue tracce, ma di fatto è il grande assente. La sua mancanza però, è solo temporanea, poiché i luoghi che Hernández racconta, sembrano attenderne il ritorno.
La mostra sarà fruibile al pubblico fino al 31 luglio 2017.
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Vademecum
Mar Hernandez
“REWIND”
15 giugno – 31 luglio 2017
White Noise Gallery
Via dei Marsi, 20/22 Roma
Orari: lunedì-venerdì, dalle 15.00 alle 20.00. Sabato su appuntamento.