FIRENZE – “Michelangelo e i Medici attraverso le carte dell’Archivio Buonarroti” è il progetto a cura di Alessandro Cecchi, attraverso il quale la Fondazione celebra i cinquecento anni dalla nascita del duca Cosimo I de’Medici (Firenze 1519 – 1574) e di Caterina de’Medici, Regina di Francia (Firenze 1519 – Blois, 1589).
Al centro della mostra, ospitata al Museo della Casa Buonarroti, un nucleo di documenti michelangioleschi di eccezionale importanza, provenienti dal ricchissimo archivio della famiglia Buonarroti, che permettono di ripercorrere le varie tappe della vita di Michelangelo e il suo rapporto con la famiglia dei Medici. Un rapporto che iniziò con la protezione di Lorenzo il Magnifico, per il quale il giovane artista all’epoca realizzò due rilievi della Madonna della Scala e della Battaglia dei Centauri, rimasti in Casa Buonarroti, dopo la morte del committente nel 1492. Seguiranno poi incarichi prestigiosi come la commissione della facciata della chiesa di San Lorenzo (1516-1520) da parte del figlio di Lorenzo, il cardinal Giovanni, divenuto papa Leone X nel 1513.
Il pontefice delegò successivamente al cugino Giulio de’ Medici, cardinale di Santa Romana Chiesa e suo Vicecancelliere, i rapporti con Michelangelo per i lavori nel complesso monumentale di San Lorenzo. Questi divenuto papa col nome di Clemente VII riprese quindi ad occuparsi delle opere rimaste incompiute. In mostra diversi documenti attestano i rapporti diretti del Medici col Buonarroti. Tra questi in particolare una lettera datata 23 dicembre del 1525, nella quale una postilla di mano del papa recita: “Tu sai che li pontefici non vivon molto; et noi non potremo, più che facciamo, desiderare vedere, o almeno intendere, essere finite la cappella con le sepulture delli nostri et anche la libreria”.
La mostra propone anche una serie di altri interessanti documenti tra cuii contratti con i cavatori di marmi sulle Alpi Apuane o il riepilogo di quanto percepito dall’artista per la realizzazione della Sagrestia Nuova, che impegnò notevolmente Michelangelo, dagli anni venti fino al 1534, con un’interruzione dovuta alla cacciata dei Medici e all’avvento della seconda Repubblica, come risulta dalle carte d’archivio, in parte esposte.
Altro interessante capitolo in mostra è il ricco carteggio che riguarda Cosimo I de’Medici, duca di Firenze, il quale per un decennio tentò invano di convincere l’anziano e riottoso artista a far ritorno in patria, accontentandosi infine di servirsene a distanza.
Michelangelo fu interpellato anche dalla figlia di Lorenzo, duca d’Urbino, Caterina, sposata nel 1533 ad Enrico II di Valois, delfino di Francia, la quale espresse il desiderio di celebrare il consorte con un monumento equestre in bronzo su disegno dell’ormai anziano artista, che si sarebbe realizzato solo parzialmente, ad opera di Daniele da Volterra. In esposizione due lettere della sovrana indirizzate al Buonarroti. Fu proprio il duca Lorenzo a nominarlo nel 1563 a capo della neonata Accademia delle Arti del Disegno.
Infine esposta anche la lettere di Daniele da Volterra, coofirmata da Michelangelo il 14 febbraio del 1564, indirizzata al nipote Leonardo di Buonarroto, suo erede universale, per richiamarlo al suo capezzale. Michelangelo morì infatti l’8 febbraio dello stesso anno, a Roma, nella sua Casa di Ma cel de’Corvi.
Vademecum
Firenze, Museo della Casa Buonarroti
Biglietto d’ingresso
€ 6.50 intero; € 4.50 gruppi e scuole di ogni ordine e grado
Orario di apertura della mostra e del museo
10.00-17.00; chiuso il martedì
su prenotazione, aperture straordinarie fuori orario per gruppi
Informazioni
Casa Buonarroti, via Ghibellina, 70, Firenze, tel +39 055 241 752; fax + 39 055 241 698
fond@casabuonarroti.it; www.casabuonarroti.it