BOLOGNA – Mons Jorgensen (Rotterdam, 1968), artista multidisciplinare olandese con base a Londra, debutta in Italia con la sua mostra This is not a fairytale, in occasione di ART CITY Bologna 2024 e della 50° edizione di ARTEFIERA presso lo Spazio b5 Studio Store Creativo.
Il linguaggio ‘minore’ dell’artista
Nonostante una formazione internazionale (Graduate Art Prize alla Central Saint Martins), con riconoscimenti (selezionata da Saatchi Art London per The Other Art Fair), Jorgensen adotta un linguaggio “minore”, quasi dialettale, come definito da Marcello Tedesco nel testo critico della mostra. Questo linguaggio felicemente marginale si mescola con una fluidità linguistica e forme che sfuggono a rigide definizioni.
Temi centrali: mito, fiaba e maschera
Il filo conduttore della mostra è costituito dal mito, dalla fiaba della tradizione nord-europea e dalla maschera. Questi elementi permeano il lavoro di Jorgensen, che esplora la memoria collettiva filtrata attraverso la sua sensibilità personale. Le immagini bidimensionali, frontali e ipnotiche, fungono da icone contemporanee che emergono da una concezione sacrale e popolare del mondo. Il risultato è una dimensione ‘altra’ in cui le identità fluttuano in perpetua metamorfosi.
Esplorare il potere trasformativo
Il percorso espositivo presenta acrilici e pastelli su tela, fotografie in bianco e nero, cortometraggi e sculture. Questi mezzi esplorano il potere trasformativo della maschera nella poetica di Jorgensen, considerata un supporto catalizzatore, rivelatore e amplificatore di identità e percezioni.
Jorgensen spiega che la serie di opere ha avuto origine in un bosco antico, dove ha indossato una maschera cieca. L’esperienza di perdere il contatto visivo con l’esterno ha scatenato la sua immaginazione, portandola a interrogarsi sulla natura circostante. “Ero lì per un progetto di registrazione, ma ho capito che ciò che stava accadendo nella mia mente, accesa da quella maschera che mi copriva il volto, era molto più interessante di tutto il resto. Ed è questo che vorrei restituire a chi verrà a trovarmi a Bologna“.
Performance interattiva e solidarietà
In collaborazione con la Scuola di Teatro Colli, Jorgensen ha presentato una performance il 31 gennaio e la ripresenterà il 3 febbraio, in occasione dell’opening della mostra e di ART CITY White Night. Gli attori indosseranno maschere cieche ed esploreranno l’ambiente senza l’uso della vista. Saranno separati dagli spettatori da una parete con dei fori. La sensazione sarà quella di osservati, perché gli spettatori potranno farlo grazie ai fori praticati ad altezze volutamente scomode, per attivare la consapevolezza dell’atto del vedere.
Infine, due opere dell’artista – Schembart Miro, fotografia, 2018 e Merfish, acrilico e pastello su tela, 2023 – saranno parte di un’asta silenziosa, il cui ricavato andrà all’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza Onlus, attivo nella promozione dell’integrazione e dell’autonomia delle persone non vedenti e ipovedenti.