Cordoglio e tristezza nel mondo culturale italiano per la scomparsa di Pina Ragionieri, storica direttrice di Casa Buonarroti a Firenze e raffinatissima conoscitrice dell’opera di Michelangelo. «Con Pina Ragionieri ci lascia una delle più attente, appassionate, preparate e significative figure di spicco nel panorama culturale di Firenze – ha commentato il sindaco di Firenze Dario Nardella alla notizia della sua morte. – L’ho conosciuta e apprezzata personalmente, donna sempre instancabile e preziosa, direttrice prima e presidente poi di Casa Buonarroti, una casa – museo che lei ha voluto non solo come un luogo della memoria ma anche di ricerca e di studio del genio di Michelangelo».
La storica dell’arte, morta a 92 anni dopo il ricovero all’ospedale di Santa Maria Nuova a seguito di un malore che l’aveva colpita il giorno dell’Epifania, avrà la sua camera ardente nella casa-museo di via Ghibellina, nel cuore di Firenze, dove la studiosa abitava da moltissimi anni. Fiorentina doc, Pina Ragionieri era da tutti conosciuta e stimata come una figura di spicco nel panorama culturale di Firenze e d’Italia, aveva dedicato la quasi interezza della sua vita professionale allo studio dell’artista toscano. Nel ’97, proprio per questi motivi, il Presidente della Repubblica Italiana le aveva consegnato la medaglia d’oro e il diploma di prima classe come benemerita nei campi della cultura e delle arti, mentre dal 2009 era stata insignita del titolo di Accademica dell’Accademia delle Arti e del disegno. Era stata sposata a Ernesto Ragionieri, professore universitario e membro del Comitato Centrale del PCI e con lui aveva condiviso una profonda e instancabile passione politica.
Artefice della curatela di moltissime mostre di livello internazionale, a partire dal centenario brunelleschiano del 1977 con il professore Franco Borsi, delle Mostre Medicee del 1980 e ancora delle manifestazioni attorno all’arte e alla storia degli Etruschi del 1983, la Ragionieri assunse l’incarico di direttrice di Casa Buonarroti nel 1984. Sotto la sua guida il corpus di disegni di Michelangelo custoditi dall’istituzione divenne il fulcro di mostre straordinarie in tutto il mondo. Nel 2017 a Roma, Pina Ragionieri curò personalmente la mostra “Michelangelo. Capolavori ritrovati”, che espose per la prima volta uno dei capolavori dell’artista toscano, “Il sacrificio di Isacco”, a confronto con lo schizzo emerso dal retro dello stesso disegno durante un attento restauro eseguito nella stessa Casa Buonarroti sotto la supervisione della storica dell’arte deceduta questa notte. La collaborazione con l’Associazione MetaMorfosi, con la quale da anni collaborava alla realizzazione di mostre incentrate sul fondo di disegni michelangioleschi conservati a Casa Buonarroti, l’aveva vista protagonista di molte iniziative espositive importanti. Come, tra le tante, la piccola raffinatissima mostra tenutasi ad Amalfi nel 2009 ed incentrata sull’esposizione del meraviglioso disegno michelangiolesco della “Cleopatra”, “Vita di Michelangelo” al Museo archeologico di Napoli nel 2010 e la straordinaria “Leonardo e Michelangelo” ai Musei Capitolini nel 2011.
«Viveva dentro Casa Buonarroti, in un piccolo appartamento di servizio, identificandosi completamente con la storia, la cultura, e la conoscenza di Michelangelo. – ricorda Pietro Folena, presidente di MetaMorfosi – Era considerata in tutto il mondo come la più grande michelangiolista, sempre interpellata per dirimere le questioni più controverse e spinose. Aveva curato decine di mostre e di cataloghi, con grandissimo rigore scientifico, molte delle quali negli ultimi anni promosse da MetaMorfosi. Una donna forte e coraggiosa. Una donna colta e fine. Una donna elegante e gentile. Una donna emancipata e libera, profondamente moderna. Un esempio per le ragazze e le giovani generazioni».
Tantissime le iniziative a cui aveva dato vita da direttrice della Fondazione Casa Buonarroti, di cui ora stava realizzando il catalogo dell’intera collezione di disegni di Michelangelo. «Conoscevo Pina Ragionieri da anni, con lei ho condiviso la passione per Michelangelo. Ho avuto modo di apprezzare le sue qualità di studiosa attenta e appassionata negli anni della mia presidenza di Casa Buonarroti, di cui lei era la direttrice. Una donna instancabile – ha detto Eugenio Giani Presidente del Consiglio Regionale della Toscana -, che ha saputo animare la casa-museo dedicata a Michelangelo ma, soprattutto, ha rappresentato una voce libera e autorevole della cultura fiorentina e italiana».
Tra le sue pubblicazioni la Guida Electa della Casa Buonarroti (1997 prima edizione); “I bozzetti michelangioleschi della Casa Buonarroti” (2000); il saggio “Seicento fiorentino e affetto della memoria in un romanzo di Luciano Berti” sulla rivista “La Nuova Antologia” (2000); “Michelangelo tra Firenze e Roma”, catalogo della mostra (2003); “Michelangelo: l’arte, gli affetti” (2006), “Il volto di Michelangelo”, catalogo della mostra (2008); “Michelangelo. The Man and the Myth”, catalogo della mostra (2008); “Michelangelo. I due lottatori” (2010); “Leonardo e Michelangelo,
Capolavori della grafica e studi romani”, in collaborazione con Pietro C. Marani, catalogo della mostra (2011); “Michelangelo. Il piccolo crocifisso ligneo della Casa Buonarroti” (2011); “Michelangelo e la Cappella Sistina nei disegni della Casa Buonarroti”, catalogo della
mostra (2012).
«Una grande intellettuale, che credeva nei giovani e appoggiava con coraggio progetti pioneristici. – l’ha ricordata direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt – Sotto la sua direzione, a Casa Buonarroti si tenne la prima mostra monografica in assoluto dedicata alla pittrice seicentesca Artemisia Gentileschi – aggiunge Schmidt – così come una importante retrospettiva su Cecco Bravo, e molte altre iniziative di altissimo spessore. Ricordo anche quanto fondamentale sia stato il suo contributo all’ampliamento degli studi su Michelangelo Buonarroti”.
La studiosa verrà tumulata nel cimitero fiorentino dell’Antella.