ROMA – Nella mattinata del 30 maggio 2023 è morto, all’età di 92 anni, l’architetto di fama internazionale Paolo Portoghesi, storico e teorico dell’architettura, nonché fondatore del movimento Postmoderno.
A lui si devono progetti come la Moschea e il Centro culturale islamico di Roma, l’Accademia di Belle Arti a L’Aquila, piazza Leon Battista Alberti a Rimini, la chiesa di Santa Maria della Pace a Terni, solo per citare alcuni progetti.
È stato inoltre direttore della Biennale di Venezia, dal 1979 al 1972 e presidente dal 1983 al 1993.
Il cordoglio delle Istituzioni
Da Calcata, piccolo paese in provincia di Viterbo al centro della sua vita e della sua più recente pubblicazione “Abitare poeticamente la terra”, è partito il ricordo del sottosegretario alla Cultura e già sindaco della vicina Sutri Vittorio Sgarbi.
“Se ne va un amico. – Ha commentato Sgarbi – Ci siamo visti circa 15 giorni fa nella sua casa di Calcata. Paolo Portoghesi con le sue opera entrerà nell’accademia degli immortali. Spero che l’amministrazione di Sutri, dove sono stato sindaco fino a qualche mese fa, riconosca il valore di questo grande artista come fatto da me. Da qualche tempo era in trattativa con il museo MAXXI per fare della sua residenza un’estensione dello stesso museo”.
Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso il suo cordoglio, definendolo “uno dei maestri dell’architettura italiana”. “Con il suo impegno accademico – ha detto Mattarella – ha contribuito a formare tanti progettisti e storici dell’architettura, spingendoli al confronto con la modernità”.
“La scomparsa di Paolo Portoghesi – ha dichiarato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano – ci priva di una figura autorevole sia nel campo della progettazione che in quello della teoria. Egli nutriva un concetto globale dell’architettura, in cui l’armonia tra l’uomo e le forme del costruito e dell’abitato doveva essere compiuta. Mi piace ricordarlo qui, soprattutto, come colui che volle e promosse alla Biennale di Venezia la prima Mostra Internazionale di Architettura ‘La presenza del passato’ sotto la presidenza di Giuseppe Galasso, aprendo con la ‘Strada Novissima’ per la prima volta al pubblico i meravigliosi spazi dell’Arsenale”.
Dalla Biennale di Venezia al MAXXI il ricordo di un grande architetto
Commozione e dolore è stato espresso anche dal presidente della Biennale di Venezia, Roberto Cicutto, che ha ricordato come nell’ambito della Biennale del 1982 “ideò, tra le molte iniziative, la leggendaria Strada Novissima (1980), che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’architettura contemporanea e del Postmodernismo”.
“Storico, critico, architetto, autore di saggi fondamentali per la cultura architettonica, Paolo Portoghesi, a cui nel 2021 abbiamo assegnato il Premio italiano di Architettura alla Carriera insieme al Maxxi, è stato un grande umanista dell’architettura, ha scandito con le sue opere gli ultimi settant’anni dell’architettura planetaria” – ha affermato Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano.
In una nota il MAXXI di Roma scrive: “ci ha lasciato tanto. Al Maxxi ha donato il suo archivio, preziosa testimonianza della azione culturale, un archivio fatto di moltissimi progetti che ne attestano l’attività professionale, ma soprattutto fatto di carte, testi, fotografie che raccontano la sua sconfinata cultura architettonica e la forza del suo impegno critico, il contributo inestimabile alla storia dell’architettura tutta, dal Barocco romano, sua passione di vita, al Post modern sistematizzato e messo in scena nel 1980 in occasione della prima Biennale di Architettura di Venezia”. “La sua presenza – si legge ancora – ha punteggiato la vita del Museo fin dalla sua apertura. Testimone sempre generoso in molti dei progetti espositivi su temi e figure dell’architettura italiana del Novecento, curatore della mostra ‘Dentro la Strada Novissima’, fino alla sua memorabile lezione sull’eredità di Borromini, diventata poi una pubblicazione. Sarà cura del Maxxi custodirne la memoria e tenerne viva la lezione”.
L’Accademia di San Luca lo ricorda così: “Figura culturale di rilievo internazionale, storico dell’architettura, architetto, docente universitario e promotore di iniziative culturali tra cui la prima edizione della Biennale di Venezia nel 1980, ha fondato e diretto riviste di architettura, pubblicato centinaia di articoli e piu’ di cinquanta volumi sull’architettura rinascimentale e barocca, sul Liberty e sulle problematiche dell’architettura contemporanea, molti dei quali tradotti in più lingue. Tra le sue architetture si ricordano Casa Baldi, la Chiesa della Sacra Famiglia a Salerno, Casa Papanice e la Moschea di Roma”.
Il presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma e provincia, Alessandro Panci, infine, considera la morte di Portoghesi “una grande perdita per il Paese e per Roma, la sua città. La sua lezione sull’architettura resterà un caposaldo per tutti noi: professionisti, cultori e cittadini”.
L’omaggio di Rai Storia
Alle 13.45 del 31 maggio, Rai Storia ripropone un’intervento di Portoghesi nel programma “Scritto, letto, detto” di Giovanni Paolo Fontana. Portoghesi ripercorreva 60 anni di intensa vita professionale, raccontata anche nel suo libro del 2020 “Poesia della curva”. “È molto raro – affermava l’architetto – che si crei veramente qualcosa. La vita dell’uomo è una ricerca ed è ricchissima di scoperte, piuttosto che di invenzioni. La creatività dà l’impressione che si debba creare dal nulla, invece no, la vita dell’uomo è un continuo creare da qualcosa che sta dentro di noi o fuori di noi”.
Alle 19.30, sempre su Rai Storia, l’omaggio prosegue con “La Biennale di Portoghesi”, un documentario del 1980 sulla prima mostra di architettura della Biennale di Venezia dal titolo “La presenza del passato”.
Nel documentario, Portoghesi descrive i temi di quell’edizione – in particolare la corrente ‘postmoderna’ dell’architettura, della quale fu uno dei principali esponenti – e accompagna i telespettatori negli ambienti della Biennale, tra i quali l’Arsenale, utilizzato per la prima volta proprio in quella prima esposizione.