MUNCH. Il grido interiore, in programma dal 14 settembre 2024 al 26 gennaio 2025 a Palazzo Reale
MILANO – Dopo quarant’anni dall’ultima mostra a Milano, Edvard Munch (1863-1944) è protagonista di una nuova, imponente retrospettiva, organizzata dal Comune di Milano e realizzata in collaborazione con il Museo MUNCH di Oslo e Arthemisia.
“Il nostro intendimento nel realizzare questo progetto culturale – ha spiegato Domenico Piraina, Direttore Cultura del Comune di Milano e Direttore di Palazzo Reale – è quello di restituire una visione più articolata di Munch che allarghi, partendo dal necessario biografismo psichico dell’artista, la nostra visione e comprensione di un artista che riteniamo essere, come i veri grandi artisti, un contemporaneo tra noi, un artista-profeta che ha detto, scritto, dipinto molte verità universali e assolute sulla vita rispetto alle quali non possiamo restare indifferenti perché esse ci toccano da vicino“.
Viaggio nell’animo di Munch
Le mie sofferenze fanno parte di me stesso e della mia arte. Sono indistinguibili da me, e la loro distruzione distruggerebbe la mia arte. Voglio conservare quelle sofferenze.
Considerato uno dei maggiori esponenti del Simbolismo e precursore dell’Espressionismo, Munch è riuscito a esplorare con estrema intensità le angosce, le emozioni e i conflitti interiori dell’animo umano. La sua vita, segnata da perdite e dolori profondi, tra cui la morte precoce della madre e della sorella, influenzò profondamente la sua produzione artistica, caratterizzata da volti enigmatici, colori accesi e atmosfere cariche di tensione emotiva.
Curata da Patricia G. Berman, una delle più grandi studiose al mondo di Munch, in collaborazione con Costantino D’Orazio per il supporto nella redazione dei testi di approfondimento, la retrospettiva si sviluppa attraverso un percorso di 100 opere di Munch, tra cui una delle versioni litografiche de L’Urlo (1895), focus della mostra, La morte di Marat (1907), Notte stellata (1922–1924), Le ragazze sul ponte (1927), Malinconia (1900–1901) e Danza sulla spiaggia (1904).
Lavori questi che testimoniano la sua capacità di esprimere sentimenti universali come l’amore, la morte e la sofferenza, oltre a rendere visibile l’invisibile, attraverso l’uso rivoluzionario del colore e della composizione.
Ad arricchire ulteriormente l’esposizione, è previsto un programma di eventi culturali che coinvolgeranno diverse istituzioni milanesi, mirato ad approfondire la figura di Munch e i temi delle sue opere.
Munch precursore dell’Espressionismo
Munch ha saputo interpretare le inquietudini e le passioni dell’animo umano con un linguaggio potente e immediato. Inizialmente influenzato dal naturalista norvegese Christian Krohg, Munch si recò a Parigi, dove assorbì le influenze impressioniste e postimpressioniste, evolvendo verso un uso del colore più emotivo e psicologico. Il suo stile inconfondibile, capace di dare voce alle ansie della sua epoca, gli valse la reputazione di artista eversivo e maledetto, alienato dalla società.
Dopo anni di vita movimentata e segnata da esperienze drammatiche, Munch tornò in Norvegia, dove proseguì la sua attività artistica sperimentando nuovi stili e tecniche. I suoi dipinti murali per la Sala dei Festival dell’Università di Oslo sono tra i più grandi esempi di Espressionismo in Europa.
“Questa mostra – ha rammentato Iole Siena, Presidente di Arthemisia – che terminerà nel 2025 e sarà seguita da una seconda tappa a Roma, è anche l’iniziativa scelta per accompagnarci in una ricorrenza importante, il venticinquesimo anniversario di Arthemisia che proprio a Palazzo Reale di Milano ha iniziato il suo lungo cammino nel mondo dell’arte“.
Vademecum
MUNCH. Il grido interiore
14 settembre 2024 – 26 gennaio 2025
Palazzo Reale, Milano
T +39 02 892 99 21
Biglietti
Open € 17,00
Intero € 15,00
Ridotto € 13,00 – €10,00