ROMA – È stato presentato il 25 febbraio all’Auditorium del Museo dell’Ara Pacis, dove rimarrà in esposizione fino al 17 marzo, un nuovo preziosissimo frammento della Forma Urbis severiana, la grande planimetria di Roma antica incisa su lastre di marmo tra il 203 e il 211 d.C.
Il nuovo tassello è stato scoperto nell’ambito di lavori all’interno di Palazzo Maffei Marescotti in via della Pigna, di proprietà della Santa Sede. Questo nuovo frammento va ad incastonarsi nel complesso mosaico che illustra la topografia di Roma Antica in particolare dell’area del Ghetto e del Teatro Marcello. Sul nuovo frammento sono infatti riportate alcune lettere che completano la scritta «Circus Flaminius». Dal 1562 sono stai rinvenuti oltre 1200 i pezzi appartenenti alla celebre pianta. Di questi però solo 200 sono stati identificati e ricollocati nella topografia moderna. Si tratta di circa un decimo del totale della pianta di Roma Antica, che era esposta sulla parete di un’aula nel Foro della Pace e che fu in seguito inglobata dal complesso dei SS. Cosma e Damiano.
La Forma Urbis severiana è oggi parte integrante delle collezioni Capitoline e dunque la scoperta del nuovo tassello vaticano permetterà di avviare un iter di scambio di opere tra le due Istituzioni.
L’evento del 25 febbraio in cui sono stati presentati i risultati delle ricerche che hanno visto coinvolti gli archeologi sia dei Musei Capitolini e dei Musei Vaticani, è stato introdotto dal Sovrintendente Capitolino ai beni Culturali, Claudio Parisi Presicce e dal direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci.