TORINO – E’ stata inaugurata giovedì 24 giugno, al Museo Egizio di Torino, la nuova sala “Alla ricerca della vita. Cosa raccontano i resti umani?”, realizzata con l’importante sostegno della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino.
Collocata al primo piano del museo, la sala esplora e approfondisce il tema della vita nell’antico Egitto, il rapporto della cultura nilotica con la mummificazione e il concetto di aldilà, partendo dallo studio dei resti umani e dei corredi che in alcuni casi li accompagnano e lo fa attraverso sei ‘protagonisti’ appositamente scelti di età differenti per mostrare le varie fasi dell’esistenza, da quella nemmeno sbocciata di un feto, fino all’avanzata maturità di una donna cinquantenne.
Fulcro della nuova sala è una teca allestita per contenere 91 mummie che fanno parte della collezione del Museo: grazie a una speciale pellicola sei di queste mummie sono svelate al pubblico, a rappresentare le tappe fondamentali della vita. La speciale teca assolve alla doppia funzione di vetrina e deposito, ed è stata quindi progettata per garantire i massimi standard conservativi per resti umani ed organici estremamente fragili.
Uno spazio particolare è dedicato inoltre alla mummificazione e ai suoi significati simbolici e religiosi, anche in una prospettiva diacronica: in particolare attraverso un video di approfondimento che i visitatori possono trovare in un apposito spazio allestito al piano superiore e raggiungibile direttamente dalla sala.
“Questo progetto – ha spiegato il direttore del Museo Egizio, Christian Greco – nasce da un’esigenza conservativa ma, in linea con la volontà di rendere i magazzini del museo accessibili ai visitatori, intende fornire un ‘affaccio’ sui reperti qui custoditi e sulle ricerche condotte su di essi, ripercorrendo una vita ideale dalla nascita all’età avanzata gli spazi di ‘Alla ricerca della vita’ rappresentano non solo un nuovo spazio a disposizione dei visitatori, ma inaugurano un nuovo capitolo della riflessione del Museo sullo studio e l’esposizione dei resti umani della nostra collezione, anche in dialogo con il pubblico, chi accederà alla sala potrà infatti farci conoscere il proprio punto di vista sul tema compilando il questionario, che abbiamo creato ad hoc, compilabile in tempo reale da smartphone attraverso un QR Code dedicato. Allo stesso modo tutti i contenuti multimediali della sala sono liberamente accessibili attraverso il nostro sito, per dare l’opportunità a tutti di fruirne, e di espandere l’esperienza anche al di fuori della sala”.
“Poter aprire al pubblico queste nuove sale permanenti – ha aggiunto la presidente del Museo, Evelina Christillin – è per noi una grande gioia perché significa non solo ripartire ma rilanciare e l’inaugurazione di oggi è segno di come il Museo abbia saputo affrontare i mesi difficili della pandemia senza mai rinunciare ai progetti propri di un’istituzione museale, ossia, oltre alla ricerca, il rinnovamento espositivo. ‘Alla ricerca della vita’ è un progetto ambizioso la cui realizzazione è stata resa possibile, oltre che dall’impegno del personale della Fondazione, anche dall’importante e generoso sostegno della Consulta di Torino, e da quello che i nostri soci fondatori continuano ad accordarci”.
“Le aziende e gli enti soci della Consulta da 34 anni si prendono cura del patrimonio storico-artistico del territorio, preziosa risorsa per comprendere il presente e costruire il futuro – ha concluso Giorgio Marsiaj, presidente della Consulta di Torino – la sala ‘Alla ricerca della Vita’ che oggi inauguriamo è un ideale percorso offerto al visitatore, attraverso le diverse fasi dell’esistenza. Si tratta di uno straordinario esempio di nuova forma di narrazione, sostenuta da studi approfonditi, da collaborazioni scientifiche di alto livello, dall’innovazione tecnologica e da un profondo senso etico di rispetto per la vita”.