ROMA – Dopo l’annuncio da parte della Santa Sede relativo alla partecipazione alla prossima Biennale di Architettura, con nove architetti provenienti da Italia, Spagna, Portogallo, Gran Bretagna, Usa, Australia, Brasile, Giappone, Cile/Serbia e Paraguay, invitati a confrontarsi con un tipo edilizio che non ha modelli né precedenti, ovvero una cappella, arriva ora anche la sorprendente notizia di una mostra in Vaticano dedicata a Andy Warhol.
L’esposizione, in via di definizione con l’Andy Warhol Museum, si terrà negli spazi del Braccio di Carlo Magno a San Pietro, nel 2019, in concomitanza anche con i 25 anni di apertura del museo di Pittsburgh, dedicato all’artista statunitense.
Verranno presentate quelle opere del padre della Pop Art a sfondo religioso, come la serie The Last Supper del 1986, ispirata all’Ultima Cena di Leonardo da Vinci.
Proprio 39 anni fa Warhol incontrò a Roma Papa Giovanni Paolo II. Sembra infatti che l’artista, nato in una famiglia cattolica di origine cecoslovacca, non perse mai la sua fede a dispetto di una vita fatta di eccessi e fosse dunque, non solo credente, ma anche praticante. Tra le attività benefiche dell’artista viene ricordato il suo sostegno economico a una mensa parrocchiale di New York in cui faceva anche il volontario per i senza tetto. Sembra inoltre che Warhol tenesse un rosario e un libro di preghiera accanto al suo letto. Una religiosità quindi molto presente e centrale nella sua vita, spesso celata dietro una maschera di stravaganza e trasgressione.
La mostra dedicata a Warhol si presenta come una ulteriore testimonianza di attenzione da parte della Sede vaticana al dialogo con la contemporaneità. “Viviamo in un mondo fatto di immagini e la Chiesa deve fare parte di questa conversazione” ha spiegato infatti Jatta.