NEW YORK – Il Moma, il Museo d’arte moderna di New York, si schiera contro Trump e per dimostrarlo espone le opere di sette artisti provenienti dai Paesi colpiti dal Muslim ban, ovvero Siria, Libia, Yemen, Sudan, Somalia, Iran, Iraq.
Il più importate museo di arte moderna degli Stati Uniti non usa dunque mezzi termini e per affermare gli ideali di accoglienza e libertà, che sono alla base della cultura del museo ma anche degli stessi Stati Uniti, al posto di Picasso, Matisse e Picabia, mette in mostra le opere del pittore sudanese Ibrahim el-Salahi, dell’architetto nato in Iran, Zaha Hadid, della videoartista iraniana Tala Madan, e una scultura dell’artista iraniana Siah Armajani.
Accanto ad ognuna di queste opere esposte, il Museo newyorkese, che peraltro dista solo due isolati dalla Trump Tower, ha allegato il suo messaggio: “Questo è il lavoro di un artista di uno dei Paesi ai cui cittadini è negato l’ingresso negli Stati Uniti, secondo il decreto del presidente. Questo è uno dei lavori della collezione del museo installati per affermare l’ideale di libertà come vitale per il museo e per gli Stati Uniti”.