PARIGI – Per alcuni giorni il cantiere per la ricostruzione di Notre-Dame resterà fermo. La decisione è stata presa dall’ispettorato del lavoro francese a causa del rischio di esposizione al piombo per gli operai. Lo stop durerà solo pochi giorni, giusto il tempo di applicare le norme in vigore contro il rischio contaminazione.
Già qualche settimana fa un’inchiesta, pubblicata da sito Mediapart, aveva affermato che nelle scuole intorno al Duomo erano stati rilevati livelli di piombo superiori fino a 10 volte rispetto alla soglia di allarme. Allarme che era poi stato ridimensionato invece da Arnaud Gauthier, vicedirettore per la sanità del sindaco, il qualeaveva comunque assicurato che i primi campioni prelevati non destavano alcuna preoccupazione.
Tuttavia al momento il rischio piombo non è il solo problema da affrontare. Philippe Villeneuve, architetto responsabile dei Monumenti storici, incaricato della supervisione del cantiere, ha infatti lanciato un altro allarme, legato stavolta all’ondata di caldo che ha investito la Francia in questi giorni, dove sono stati superati i 42 gradi centigradi.
Il caldo, prosciugando l’acqua infiltrata nelle giunzioni e in alcune opere di muratura, infatti, aumenterebbe il rischio di crollo della volta della Cattedrale.
“L’acqua rilasciata da settimane è sia quella gettata dai vigili per spegnere l’incendio tre mesi fa che quella penetrata con i diversi temporali“. – Ha spiegato Villeneuve – “Sono angosciato all’idea che a forza di prosciugarsi, giunzioni e murature perdano la loro coesione, la loro qualità strutturale, provocando un crollo improvviso della struttura non ancora stabilizzata”.
D’altra la struttura della Cattedrale appare molto indebolita dall’incendio dello scorso 15 aprile, per cui i lavori di consolidamento si protrarranno fino all’inizio del 2020, mentre per la ricostruzione ci vorranno circa cinque anni.