TORINO – Il Museo Egizio di Torino custodisce una delle collezioni di papiri più significative a livello mondiale, comprendente circa 700 manoscritti completi a cui si sommano oltre 17mila frammenti, di cui solo una piccola parte trova spazio lungo il percorso espositivo, mentre la maggior parte di essi è custodita nella “papiroteca” del Museo.
Si tratta di un patrimonio straordinario che, almeno in parte, è stato reso ora fruibile sul web grazie alla sua digitalizzazione. Dal 27 settembre 2019 è infatti online “TPOP – Turin Papyrus Online Platform”, piattaforma per la condivisione della collezione papirologica torinese. Il sito che rende disponibile la piattaforma, al momento in lingua inglese e prossimamente anche in italiano, si sviluppa attorno a un database che attualmente conta 230 papiri, la cui totalità è a disposizione degli utenti professionali e di coloro che si registrano sul portale, mentre 50 di essi sono liberamente “navigabili” da chiunque. Specifiche sezioni del sito consentono anche di scoprire l’attività di ricerca che si sta compiendo attraverso l’applicazione delle nuove tecnologie su questi antichi manoscritti.
Il numero dei reperti disponibili online è comunque in continua crescita: il progetto TPOP, infatti, avviato e sostenuto dal Museo, viene sviluppato con un lavoro quotidiano e continuativo a cura dei ricercatori del Museo – e in particolare della responsabile della collezione papiri, Susanne Töpfer – e con l’apporto di una comunità accademica internazionale.
Christian Greco, direttore del Museo Egizio, ha spiegato: “La messa online di TPOP, Turin Papyrus Online Platform, è un risultato importante, che permetterà di rendere visibile a tutti una delle parti fondamentali della ricerca del Museo Egizio. In questi anni abbiamo infatti dedicato una grande attenzione ai papiri: con la piattaforma d’ora in poi studiosi, studenti, ma anche appassionati e curiosi, potranno trovare numerose e preziose informazioni che riguardano una delle documentazioni più importanti che si sono preservate dall’antico Egitto. Sarà così possibile costruire, e in alcuni casi rafforzare, la rete di accademici che studiano sulla nostra collezione papirologica, e allo stesso tempo permettere a tutti di scoprire tesori inediti custoditi nel Museo. Un’ulteriore testimonianza del forte impegno a fare della ricerca sulla cultura materiale, sulla biografia degli oggetti e sulla ricerca filologica, la spina dorsale di questa istituzione”.
Collezione papiri del Museo Egizio