FIRENZE – Nuova era per l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, almeno per quel che riguarda la presenza sul web. Va infatti in “pensione” il pioneristico sito dell’importante e storico istituto di restauro, “uno dei siti più ‘antichi’ nel mondo di musei e soprintendenze “- rammenta Emanuela Daffra, Soprintendete dell’Opificio fiorentino.
“Quello che sino ad oggi era attivo all’Opificio – spiega Daffre – è uno dei siti prototipo di uno storico, imponente progetto voluto dal Ministero della Cultura per dotare tutti gli uffici periferici di un sito web istituzionale. Risale al 2008 e testimonia una delle applicazioni pilota del CMS ‘Musei&Web’, poi proposto a tutte le istituzioni centrali e periferiche del Ministero in open source”.
Il processo di rinnovamento dell’immagine e rebranding dell’Opificio è stato avviato dal precedente Sovrintendente Marco Ciatti, con una revisione in chiave moderna dello storico logo, e continuato con determinazione da Emanuela Daffra, tenendo conto del velocissimo mutare di tecnologia e normative, anche sul fronte della sicurezza informatica, nonché della interconnessione con i diversi canali social.
Il nuovo sito
Realizzato da Net7 S.r.l. secondo le linee guida nazionali dell’Agid e le raccomandazioni internazionali sull’accessibilità, la sicurezza ed il design dei siti web, il nuovo sito è stato progettato con un lungo lavoro a quattro mani con l’OPD, per poter identificare e comunicare al meglio la complessità e le peculiarità dello storico e poliedrico Istituto.
“L’urgenza di presentarci sul web con una vetrina realmente fruibile e godibile – sottolinea la Sovrintendete – ci ha spinto ad accelerare i tempi di messa on line nella sola versione in lingua italiana. È del tutto evidente che per una istituzione di prestigio e relazioni internazionali com’è la nostra, la versione inglese è altrettanto vitale. Ci stiamo lavorando con l’obiettivo di offrire non tanto, o non solo, una pedissequa traduzione dei testi in italiano ma una loro versione mirata ad una utenza non italianocentrica”.
Le macroaree
Il nuovo sito si struttura su tre macroaree. La prima, “Conservazione e ricerca”, illustra l’Opificio in quanto centro di competenza nazionale nella conservazione e restauro di opere d’arte, di cui cura sia gli aspetti operativi, sia la ricerca tecnico-scientifica e storico-artistica nel settore, accompagnandola con una serrata serie di pubblicazioni. A quest’area fanno riferimento i laboratori di restauro, differenziati per materiale, i laboratori di ricerca scientifica e il settore dedicato alla diagnostica.
Il secondo comparto è riservato alla Formazione. La SAFS – Scuola di Alta Formazione e Studio dell’Opificio offre una formazione multidisciplinare di livello universitario.
“Tante attività, insomma, una sola anima: conservare la bellezza e la storia, insegnare a farlo, trasmetterne il messaggio”.
Infine, terzo ma non ultimo, il Museo annesso all’Opificio delle Pietre Dure.
Sito web: www.opificiodellepietredure.cultura.gov.it
Facebook: https://www.facebook.com/OpificioPietreDure
Instagram: https://www.instagram.com/opificiodellepietredure