MANTOVA – Dal 12 aprile 2025, Palazzo Ducale di Mantova ospiterà il San Sebastiano di Andrea Mantegna, un dipinto su tela che giunge dalla Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro di Venezia. Si tratta di un’occasione per rimettere in dialogo due capolavori dell’artista, apparentemente opposti, ma accomunati dalla stessa tensione alla ricerca espressiva: la grandiosa Camera Picta e il tormentato martirio del santo.
Il rigore della luce e la profondità dell’ombra
Mantegna attraversa il Rinascimento lasciando tracce che si biforcano tra equilibrio e dramma. La Camera Picta è celebrazione, potere, scenografia perfetta della corte gonzaghesca, mentre il San Sebastiano della Ca’ d’Oro è un’opera di sofferenza e contemplazione, nella quale l’artista, ormai anziano, sembra riversare le proprie inquietudini. Un contrasto che non è solo stilistico, ma anche emotivo: da un lato, il trionfo della prospettiva e della luce, dall’altro la profondità della materia e del dolore.

Il San Sebastiano di proprietario in proprietario
Il San Sebastiano ha attraversato i secoli cambiando più volte proprietario: dai successori di Mantegna a Pietro Bembo, dal medico Antonio Scarpa fino al barone Giorgio Franchetti, che lo destinò alla Ca’ d’Oro, trasformata in museo pubblico. Oggi, in seguito alla chiusura temporanea della Galleria veneziana per lavori di restauro, il dipinto trova spazio nella Camera dei Soli di Palazzo Ducale, accanto alla Camera Picta, nella stessa città in cui fu realizzato.
Un’esposizione e un restauro
La trasferta non solo permette al pubblico di ammirare il dipinto durante i lavori alla Ca’ d’Oro, ma anche di sottoporlo a una revisione conservativa prima della sua ricollocazione definitiva nella Cappella del Mantegna. La mostra diventa quindi occasione di studio e approfondimento.
La Camera Picta sotto una nuova luce
L’esposizione sarà accompagnata da un nuovo impianto illuminotecnico per la Camera degli Sposi, realizzato con il supporto di Gigi Events Srl e progettato da Francesco Murano e Yin Jiaqi. Un’illuminazione studiata per valorizzare il capolavoro di Mantegna e creare un legame visivo ancora più intenso con il San Sebastiano.
Un artista, due visioni
Il confronto tra queste due opere evidenzia la molteplicità di Mantegna: il rigore della forma e la fragilità dell’animo umano, la maestosità dell’apparato scenico e il pathos della sofferenza. Due anime dello stesso artista, due prospettive sul mondo rinascimentale che dialogano tra loro in un confronto inedito.
L’esposizione sarà accessibile senza variazioni sul costo del biglietto d’ingresso.