TORINO – È stato completato a Torino il restauro del monumentale avancorpo centrale della facciata juvarriana di Palazzo Madama in Piazza Castello. L’intervento di consolidamento strutturale e restauro, approvato dal Ministero della Cultura e dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, è stato possibile grazie alla sinergia tra la Fondazione Torino Musei e la Fondazione CRT.
I lavori, durati oltre un anno, hanno richiesto un approccio multidisciplinare che ha coniugato arte, ingegneria e ricerca scientifica. Le maestranze coinvolte, oltre 200, hanno operato con grande precisione e delicatezza, utilizzando tecnologie all’avanguardia come le fibre di carbonio e gli acciai speciali. L’obiettivo era quello di consolidare le strutture, salvaguardare le decorazioni e restituire alla facciata il suo originario splendore, senza comprometterne l’autenticità.
Un cantiere aperto alla città
Il cantiere è stato un’occasione per avvicinare i cittadini all’opera di restauro. Grazie a visite guidate gratuite, migliaia di torinesi hanno potuto osservare da vicino le fasi dei lavori, salendo fino alla sommità del ponteggio e ammirando la città da una prospettiva inedita. È stato il primo cantiere “verticale” in Italia specificatamente pensato e attrezzato per consentire la visita alle diverse quote a visitatori con ogni esigenza di accessibilità.

Le statue di Giovanni Baratta tornano a splendere
Nel luglio 2022 sono state spostate le quattro monumentali statue di Giovanni Baratta, raffiguranti le allegorie del “Buon Governo Sabaudo“. Le sculture, dopo essere state delicatamente calate in piazza Castello, sono state sottoposte a un attento restauro. Oggi, tornano a svettare sulla facciata di Palazzo Madama, restituendo alla città un simbolo della sua storia e della sua identità.
Interventi per oltre 11 milioni di euro
Il restauro del primo lotto rappresenta solo una tappa di un percorso più ampio per Palazzo Madama. Nei prossimi anni, saranno avviati infatti nuovi interventi. I cinque successivi lotti, di cui quattro da concludersi entro l’estate 2026, hanno l’obiettivo di restituire la completa fruibilità dell’intero complesso monumentale per un investimento complessivo di oltre 11 milioni di euro.