ROMA – Una desolante devastazione è quello che salta agli occhi dalle prime immagini che arrivano dal sito archeologico di Palmira, liberata dalla truppe governative di Assad dalla distruttiva presenza delle forze Jadiste.
Con le notizie di un imminente arrivo di tecnici russi inviati da Putin per un’attività di sminamento dell’area, e con i primi video realizzati con droni che ritraggono l’area archeolgica dall’alto, infatti, iniziano a girare in rete anche le prime immagini che mostrano colonne, porticati e tante statue devastate e ormai ridotte in frantumi. Anche se ancora più desolante è la vista delle stanze saccheggiate del museo di Palmira, che custodiva i reperti provenienti dall’area degli scavi. Sono visibili frammenti di marmi ormai ridotti in polvere e le nicchie che contenevano reperti archeolgici saccheggiate e svuotate per andare ad alimentare, con ogni probabilità, il mercato illegale dell’arte, soprattutto mediorientale.
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