MADRID – L’Istituto Italiano di Cultura di Madrid, in occasione di ARCOmadrid 2025, ospita una mostra che mette a confronto due figure di spicco dell’arte italiana: Giulio Paolini (Genova, 1940), maestro delle avanguardie del secondo Novecento, e Luca Bertolo (Milano, 1968), tra i più rilevanti pittori contemporanei. Curata da Elena Volpato, l’esposizione presenta diciassette opere, spaziando dal 1963 al 2024, per esplorare il sottile confine tra rappresentazione e riflessione artistica.
La mostra si articola in tre sezioni, corrispondenti alle principali sale espositive dell’Istituto. Il percorso mette in relazione il lavoro dei due artisti su temi chiave della pittura e dell’arte concettuale, analizzando il rapporto tra recto e verso della tela, il valore simbolico della bandiera e la rappresentazione dell’assenza. Elementi che, per entrambi, si traducono in un’indagine sulla natura stessa dell’immagine e sulla sua capacità di evocare, piuttosto che di mostrare.
A fare da sfondo ideale a questa riflessione è la vicinanza con un capolavoro della storia dell’arte, Las Meninas di Velázquez, che incarna il gioco di rimandi tra realtà e rappresentazione, uno degli snodi fondamentali della ricerca di Paolini e Bertolo.

Giulio Paolini: la pittura come riflessione sull’arte
Giulio Paolini è tra i protagonisti dell’arte concettuale italiana e internazionale. Il suo lavoro si è sempre concentrato sugli elementi costitutivi della pittura, esplorando la relazione tra l’artista, l’opera e lo spettatore. Dai primi lavori degli anni ’60, come Disegno geometrico (1960), fino alle installazioni più recenti, Paolini ha sviluppato una poetica basata su citazioni, frammentazione e gioco visivo, unendo la tradizione classica all’analisi concettuale dell’atto artistico.
Paolini ha esposto in alcune delle più prestigiose istituzioni artistiche mondiali, partecipando più volte alla Biennale di Venezia e a Documenta di Kassel. Il suo approccio, che sovrappone memoria storica e smaterializzazione dell’immagine, ha influenzato generazioni di artisti.

Luca Bertolo: l’indagine sulla pittura e il suo significato
Trent’anni dopo l’esordio di Paolini, Luca Bertolo inizia il suo percorso artistico ripartendo da una riflessione sugli elementi essenziali della pittura. Con una formazione iniziale nell’informatica e un successivo avvicinamento all’Accademia di Belle Arti di Brera, Bertolo si confronta con la materia pittorica e il linguaggio dell’immagine, esplorandone i limiti e le possibilità.
Il suo lavoro è una continua oscillazione tra astrazione e figurazione, tra ironia e contemplazione, come dimostrano le sue opere esposte in musei e istituzioni come il MACRO di Roma, il MART di Rovereto e la Fondazione Prada. Le sue tele evocano una riflessione sulla difficoltà di rappresentare la realtà, spesso attraverso il ricorso a cancellature, sovrapposizioni e immagini in divenire.
Un confronto generazionale tra avanguardia e contemporaneità
L’accostamento tra Paolini e Bertolo non si basa su una semplice analogia formale, ma su una profonda sintonia nella concezione della pittura come strumento di indagine e conoscenza. Se per Paolini il quadro è una finestra aperta sulla tradizione e sulla sua continua ridefinizione, per Bertolo esso diventa uno spazio di tensione tra l’immagine e la sua negazione.

L’impegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Madrid
La mostra conferma il costante impegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Madrid nella promozione dell’arte contemporanea italiana. Come sottolinea Susi Baldasseroni, Direttrice ad interim dell’Istituto: «È un grande privilegio per noi poter esporre le opere di due artisti così significativi, che ringraziamo per la generosità e la disponibilità con la quale hanno accettato il nostro invito».
L’esposizione è accompagnata da un catalogo edito da Allemandi, con contributi critici della curatrice Elena Volpato e testi inediti degli artisti, offrendo un’ulteriore chiave di lettura per comprendere le tematiche affrontate.