PARIGI – La sala Napoleone del Museo del Louvre di Parigi ospita, dal 22 febbraio al 22 maggio 2017, una grande esposizione dal titolo “Vermeer e i maestri della pittura di genere”. La rassegna, che raduna ben 12 opere del maestro di Delft, è un’occasione per meglio comprendere come, differentemente da quanto si pensi e sia stato “raccontato”, Vermeer non fosse affatto un artista individualista, enigmatico e isolato nel suo mondo inaccessibile, ma al contrario come ispiratore e costruttore di quella che venne definita “pittura di genere”, operasse invece in un contesto, in una sorta di rete, che comprendeva altri artisti attivi nel dipingere scene di vita quotidiana eleganti e raffinate. Obiettivo della mostra, allestita in collaborazione con la National Gallery irlandese e la National Gallery of Art di Washington, è proprio quello di evidenziare il legame tra questi artisti della nuova tendenza della pittura di genere, amata particolarmente dall’emergente borghesia mercantile, che per farsi gloria del proprio status richiede un’arte che rifletta questa immagine.
La mostra evidenzia quindi un volto forse meno conosciuto di Johannes Vermeer e lo fa proprio accostando le opere del maestro olandese a quelle di altri artisti, meno noti oggi ma famosi all’epoca, come Gerard Dou, Jan Steen o Gabriel Metsu. La celebre “Lattaia” di Vermeer è ad esempio affiancata alla “Cuoca” di Gerard Dou, oppure “La lettera” sempre di Vermeer, in cui una donna che scrive seduta al tavolo accanto alla finestra con un quadro alle spalle, è esposta accanto a “Ragazza che legge una lettera” e “Ragazza che scrive una lettera”, opere di Gabriel Metsu.
Le straordinarie opere in esposziione sono frutto di prestiti e collaborazioni con le maggiori istituzioni americane, britanniche, tedesche e olandesi.