PARMA – La Saletta di Diana e Atteone, affrescata nel 1523-1524 dal giovane Parmigianino, continua a incantare studiosi e ricercatori. Situata all’interno della Rocca Sanvitale di Fontanellato, in provincia di Parma, la straordinaria camera picta è una delle più preziose dell’arte italiana. La bellezza e la ricchezza iconografica di questo ciclo d’arte fanno di questa piccola sala un luogo di interesse costante, capace di attrarre visitatori e turisti di ogni genere.
La mostra “Parmigianino, la materia dell’incanto”
Per celebrare i 500 anni della realizzazione di questo capolavoro, dal 20 settembre al 31 dicembre 2024 avrà luogo la mostra Parmigianino, la materia dell’incanto, curata da Gianluca Poldi e realizzata in collaborazione con il Comune di Fontanellato e il Museo Rocca Sanvitale. L’esposizione si propone di analizzare e illustrare l’opera di Parmigianino sia dal punto di vista tecnico che iconografico.
Il capolavoro, che trae origine dal terzo libro delle Metamorfosi di Ovidio, si distingue per l’uso sapiente della pittura a fresco, e solo in parte a secco, e per la varietà dei pigmenti impiegati. I toni di azzurro, verde e oro impiegati, così come la qualità dei materiali, sono frutto della straordinaria sensibilità dell’artista. L’azzurrite e la malachite si alternano su fondi cromatici scuri, mentre l’oro in foglia, oggi solo parzialmente visibile, aggiunge un tocco di luminosità che cattura lo sguardo. La mostra consentirà di comprendere meglio come queste scelte cromatiche siano state influenzate e arricchite da tecniche artistiche innovative.
Il percorso espositivo, a carattere didattico-divulgativo, si propone di illustrare il capolavoro giovanile del Parmigianino attraverso molteplici punti di vista, dall’inquadramento offerto dagli studi preparatori su carta di particolari della composizione, alle immagini di alcuni dipinti coevi dell’artista, concentrando l’attenzione sulla tecnica pittorica, grazie ai risultati delle indagini, che seguono di un quarto di secolo l’importante restauro svolto dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Una particolare attenzione sarà posta alla lettura alchemica che del ciclo diede, soprattutto, Maurizio Fagiolo dell’Arco.
L’importanza della ricerca scientifica
Un aspetto centrale della mostra è proprio l’ampia campagna di analisi scientifiche avviata dal professor Gianluca Poldi, che ha utilizzato metodi avanzati per esplorare lo stato di conservazione dell’opera e acquisire informazioni sulle tecniche utilizzate da Parmigianino. Questi studi, realizzati con l’autorizzazione della Soprintendenza ai Beni Storico Artistici, mirano a far luce su alcuni dei segreti di questo ciclo pittorico.
“La ricerca – spiega Poldi – ci ha permesso di fare il punto sullo stato di conservazione delle superfici pittoriche e di acquisire ulteriori informazioni importanti circa la tecnica pittorica di uno dei più affascinanti cicli dipinti del Rinascimento italiano, la saletta con la storia di Diana e Atteone, affrescata verosimilmente tra fine 1523 e 1524 da Francesco Mazzola, appena ventenne”.
“Come sta emergendo dalle analisi in infrarosso, le riflettografie, sembra che il pittore abbia operato unicamente ‘alla prima’, senza trasferire il disegno delle singole scene mediante cartoni in scala 1:1: non compaiono infatti né incisioni né le sequenze di punti tipiche dello spolvero. Il disegno tuttavia, a motivo della complessa articolazione delle immagini, doveva essere stato sicuramente elaborato con cura su carta (oggi rimangono solo piccoli studi su carta, a penna o sanguigna, in varie collezioni), e almeno per sommi capi era stato impostato sul primo strato di intonaco, come si coglie per una scena grazie a una vecchia e ampia caduta dell’intonaco finale, quello che ospita la pittura, al di sotto del quale anche i metodi scientifici – a oggi – non potrebbero arrivare”.
Incontri e attività collaterali
Oltre alla mostra, il Museo Rocca Sanvitale ha programmato una serie di eventi e attività tematiche, tra cui visite guidate condotte dal dottor Federico Fereoli e laboratori per le scolaresche, con un particolare focus sul Laboratorio di Affresco. Queste attività sono progettate per coinvolgere un pubblico più ampio e per promuovere una maggiore familiarità con l’opera di Parmigianino e con i temi trattati nella Saletta.
Vademecum
Mostra visitabile dal 21 settembre al 31 dicembre 2024
La mostra sarà visitabile all’interno del tour di visita alla Rocca Sanvitale negli orari di apertura del Museo e delle visite guidate. Orari e giorni di apertura su www.fontanellato.org.
lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì e sabato visite alle ore 10.15-11.45-14.45-16.15
domenica e festivi biglietteria aperta con orario 10.00-12.15 e 14.00-17.15, (Visite guidate ogni 30 minuti circa).
Il museo resta chiuso nelle giornate del 24 e 25 dicembre 2024.
Prenotazione obbligatoria per gruppi e scolaresche alla mail rocca@fontanellato.org.
Ingresso compreso nel biglietto di accesso al Museo Rocca Sanvitale.