FERRARA – Nel XVI secolo, Ferrara è un crogiolo di creatività artistica, dove una nuova generazione di pittori si fa portavoce di un rinnovamento stilistico, pur radicato nella ricca tradizione locale.
La mostra Il Cinquecento a Ferrara. Mazzolino, Ortolano, Garofalo, Dosso rappresenta una tappa fondamentale all’interno di un progetto più ampio dedicato all’arte e alla cultura rinascimentale nella città estense. L’esposizione, in programma dal 12 ottobre 2024 al 16 febbraio 2025, si colloca nell’ambito dell’indagine Rinascimento a Ferrara. 1471-1598 da Borso ad Alfonso II d’Este, abbracciando un periodo cruciale che va dall’ascesa di Ferrara a ducato fino al passaggio diretto sotto il controllo dello Stato Pontificio.
Come naturale evoluzione della precedente mostra Rinascimento a Ferrara. Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa, tenutasi al Palazzo dei Diamanti dal 18 febbraio al 19 giugno 2023, questa nuova rassegna si concentra sulla pittura ferrarese degli inizi del Cinquecento, analizzando la transizione di potere da Ercole I d’Este ad Alfonso I nel 1505, fino alla morte di quest’ultimo nel 1534.
Durante questo periodo, Alfonso I si distingue come un committente raffinato e innovativo, contribuendo alla trasformazione degli spazi pubblici e privati della sua corte, ponendo Ferrara al centro di un dibattito artistico di grande rilievo.
La genesi di una nuova scuola artistica
La morte dei grandi artisti come Cosmè Tura e Francesco del Cossa crea un vuoto che Ferrara deve affrontare con urgenza. Sul finire degli anni ’90 del 500, la scelta di Boccaccio Boccaccino come maestro sottolinea un desiderio di modernità nell’arte ferrarese.
Con l’inizio del nuovo secolo, emerge una nuova scuola più aperta e ricettiva nei confronti degli scambi artistici esterni, rappresentata da quattro figure principali: Ludovico Mazzolino, Giovan Battista Benvenuti (Ortolano), Benvenuto Tisi (Garofalo), e Giovanni Luteri (Dosso).
Ludovico Mazzolino: l’eccentrico del Rinascimento Ferrarese
Ludovico Mazzolino, nato attorno al 1480, si distingue per l’uso di un linguaggio anticlassico, influenzato dalle tradizioni pittoriche tedesche. Nonostante il richiamo a maestri come Boccaccino e agli artisti veneti, la sua opera rivela un’influenza visionaria forte e una caratteristica vivacità. Mazzolino è noto per i suoi dipinti complessi e affollati con personaggi dai tratti fisionomici caricati, quasi grotteschi, del tutto insofferenti agli ideali di grazia ed equilibrio predicati da Perugino e dai suoi seguaci.
La naturalezza di Giovan Battista Benvenuti (Ortolano)
L’arte di Giovan Battista Benvenuti, detto Ortolano (c. 1480/85 – c. 1530), si caratterizza per un approccio più naturalistico alla pittura. Influenzato da Giorgione e Raffaello, le sue opere sono dominate da una luce morbida e da una resa accurata dei dettagli. La sua capacità di catturare l’essenza della realtà lo rende uno dei più interessanti protagonisti della scena artistica ferrarese.
L’intelligenza figurativa di Benvenuto Tisi (Garofalo)
Benvenuto Tisi detto Garofalo (1481 – 1559), che incarna perfettamente la tradizione rinascimentale ferrarese, affina le sue abilità sotto l’influenza di Boccaccino e Domenico Panetti. La sua opera riflette una comprensione profonda dello stile di Raffaello, trasformandolo in un linguaggio proprio. I suoi lavori, dalle eleganti pale d’altare ai dipinti da cavalletto, testimoniano non solo la bellezza estetica, ma anche una raffinata complessità.
Giovanni Luteri (Dosso): il maestro delle imprese ducali
Giovanni Luteri detto Dosso (c. 1486 – 1542), arrivato a Ferrara dal ducato di Mirandola, dà vita a capolavori di straordinaria bellezza e profondità, diventando uno degli artisti di corte più apprezzati dagli Este. Il suo stile, eclettico e ricco di inventiva, risente dell’influenza di Giorgione, Tiziano e Michelangelo.
Le sue opere, spesso legate a temi mitologici e allegorici, rivelano un’attenta conoscenza della cultura classica e una grande maestria tecnica che si traduce in uno stile personale, colto e divertito Se Garofalo monopolizza le commissioni ecclesiastiche, Dosso diviene padrone del campo delle imprese ducali.
Oltre i grandi Maestri
La mostra, oltre ai quattro protagonisti, presenta le opere di numerosi altri artisti, come Domenico Panetti, Boccaccio Boccaccino e Lazzaro Grimaldi, offrendo un quadro completo della produzione artistica ferrarese del Cinquecento, un periodo artistico in cui sacro e profano, storia e mitologia, si intrecciano per realizzare a un contesto culturale unico.
Vademecum
IL CINQUECENTO A FERRARA
Mazzolino, Ortolano, Garofalo, Dosso
Ferrara, Palazzo dei Diamanti
12 ottobre 2024 – 16 febbraio 2025
Mostra a cura di
Vittorio Sgarbi e Michele Danieli
con la direzione di
Pietro Di Natale
Organizzata da
Fondazione Ferrara Arte e Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara
in collaborazione con
Direzione Generale Musei e Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Ministero della Cultura
con il patrocinio di
Ministero della Cultura
Informazioni e prenotazioni
tel. 0532 244949 | diamanti@comune.fe.it