PERUGIA – Torna in Italia dopo due secoli “L’Immacolata Concezione” di Giovan Battista Salvi, detto il Sassoferrato. L’opera, proveniente dal Museo del Louvre che ha acconsentito al prestito, sarà esposta all’interno della mostra, a cura di Cristina Galassi e Vittorio Sgarbi, dal titolo “Sassoferrato. Dal Louvre a San Pietro: la collezione riunita” che si terrà a partire dal 7 aprile nella Galleria Tesori d’arte della Fondazione per l’Istruzione Agraria situata nel complesso di San Pietro in Borgo XX Giugno a Perugia.
Il dipinto, che raffigura la Vergine a mani giunte circondata di angioletti, ha viaggiato sino al capoluogo umbro in una speciale cassa climatizzata che è stata aperta sotto la supervisione di un funzionario del museo parigino e collocata all’interno del percorso espositivo in allestimento. La splendida pala fu prelevata, nel 1812, proprio dall’Abbazia benedettina di San Pietro per ordine di Dominique Vivant-Denon, direttore del Musée Napoleon – come si chiamava allora l’odierno Museo del Louvre – dove, da allora, è sempre rimasta. Complessa è stata la procedura per ottenere il prestito della tela da Parigi a Perugia. La mostra ricompone un nucleo di dipinti del Sassoferrato, considerato l’erede di Perugino e Raffaello dalle cui opere trasse ispirazione. In tutto in esposizione ci saranno circa una quarantina di opere provenienti da varie raccolte pubbliche e private italiane e straniere.
L’esposizione, che resterà aperta al pubblico fino al 1 ottobre 2017, è organizzata dalla Fondazione per l’Istruzione Agraria di Perugia, insieme all’Università di Perugia e alla Regione dell’Umbria, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio e della Regione, e il patrocinio del Comune.
Ad arricchire ulteriormente la rassegna un catalogo pubblicato dall’editore Aguaplano, che raccoglierà lo studio sistematico delle opere esposte, in aggiunta ad alcuni documenti inediti emersi dalle carte custodite nell’archivio della Basilica e nuove fonti utili per la ricostruzione della vita del Sassoferrato.