ROMA – Un Picasso meno conosciuto quello nelle vesti di scultore. Eppure proprio la scultura rappresentò per il grande maestro spagnolo una parte essenziale del suo lavoro e un mezzo per dare corpo alle sue idee più sperimentali.
Picasso mantenne con questa disciplina un rapporto privilegiato, rivelato solo tardivamente e grazie ad alcune retrospettive che si tennero a Parigi, Londra e New York dal 1966 al 1968. Fino ad allora le sculture provenienti dal suo atelier non erano mai state esposte. Solo in tempi più recenti si è tornato a riflettere sul ruolo fondamentale avuto da Picasso in questo campo della produzione artistica. Ne sono testimonianza le mostre al Centre Pompidou di Parigi nel 2000, al Museum of Modern Art di New York e al Musée national Picasso-Paris nel 2015-2016.
La mostra romana “Picasso. La scultura”, inaugurata il 22 ottobre e curata da Anna Coliva e Diana Widmaier-Picasso, nota esperta della scultura di Picasso, è la prima in Italia dedicata a Picasso scultore e si pone in continuità con il lavoro di indagine sul concetto di scultura che la Galleria sta portando avanti da molti anni attraverso maestri di secoli diversi.
Il percorso espositivo affronta diversi temi e stabilisce un interessante dialogo tra le opere di Picasso e i capolavori del Museo, che rappresenta uno spazio privilegiato per la massima varietà di sculture che custodisce.
A Roma nel 1917, in un viaggio intrapreso assieme a Jean Cocteau e a Igor Stravinskij, il genio spagnolo ebbe modo di confrontarsi con i grandi del passato, a partire dalla scultura dell’antichità romana, proseguendo con il Rinascimento ed oltre. Fu una visita alla Galleria Borghese che gli permise di avvicinarsi alla grandezza di Gianlorenzo Bernini, ritrovato anche nella Basilica di San Pietro in Vaticano, che gli svelò inoltre il Michelangelo della Cappella Sistina.
L’esposizione, rara occasione per conoscere Picasso scultore, tiene dunque conto dell’esperienza di contatto del maestro con l’arte italiana. Sono 56 le opere in mostra, realizzate tra il 1905 e il 1964. Presente anche un nucleo di fotografie inedite di atelier e video che raccontano il contesto in cui le sculture sono nate. Alcune opere del maestro rivelano inequivocabilmente l’eco di alcuni capolavori presenti nella collezione della Galleria Borghese, come ad esempio, la scultura marmorea ”Donna con bambino” (1961) che viene presentata insieme all’”Apollo e Dafne” di Bernini (1622/1625), o “La lettrice” (1951) rappresentata nella stessa posa della Paolina Borghese (1804) di Antonio Canova.
La mostra resterà aperta al pubblico fino al 3 febbraio 2019.
Vademecum
Picasso. La scultura
dal 23 ottobre 2018 al 3 febbraio 2019
Galleria Borghese
piazzale Scipione Borghese, Roma
t. 06 8413979 – www.galleriaborghese.beniculturali.it