POMPEI – E’ stata scoperta nella Regio V di Pompei una iscrizione a carboncino che fa ipotizzare che l’eruzione del 79 d.C. sia avvenuta ad ottobre e non ad agosto, come sempre pensato.L’iscrizione è stata rinvenuta in un ambiente di una casa che era in corso di ristrutturazione all’epoca. Ci sono infatti ambienti perfettamente affrescati e altri semplicemente intonacati.
Come spiegato da Massimo Osanna, direttore del Parco Archeologico di Pompei, trattandosi di carboncino non avrebbe potuto resistere a lungo ed è probabile che si tratti dell’ottobre del 79 d. C., una settimana prima della catastrofe che sarebbe avvenuta il 24 ottobre.
Il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli, in visita agli scavi archeologici, ha commentato: “Oggi, con umiltà, un pochino stiamo riscrivendo i libri di storia”. “Quando facciamo ricerca – ha aggiunto il ministro – il bello è che troviamo qualcosa che non cercavamo. L’iscrizione scoperta semplicemente ci aiuta a datare meglio quella che è la data della famosa eruzione. Non è più agosto ma ci muoviamo verso ottobre, il che da un certo punto di vista ci aiuta a capire come mai qui trovavamo tanti melograni, e sappiamo che il melograno di solito non matura in estate ma più avanti”.
Dunque, come ipotizza il ministro, è possibile che nel Medioevo qualche amanuense possa essersi sbagliato a trascrivere la lettera di Plinio, dalla quale si evinceva che l’eruzione del Vesuvio fosse avvenuta il 24 agosto.
“Quello che sta succedendo qui a Pompei in queste settimane e in questi mesi è un esempio di come si possa fare tutela e ricerca allo stesso tempo” – ha inoltre evidenziato Bonisoli. “Siamo riusciti a fare un lavoro di estrema qualità – ha aggiunto il ministro – mettendo insieme professionalità diverse e nuove tecnologie. Quello che succede qui è assolutamente a livello di eccellenza mondiale”.