NAPOLI – Dopo una serie di interventi di restauro e manutenzione, riaprono al pubblico negli scavi archeologici di Pompei, la Casa della Fontana Grande, la Casa dell’Ancora e il Tempio di Iside.
La Casa della Fontana grande prende il suo nome appunto dalla presenza di una grande fontana ad abside rivestita con mosaici e conchiglie e ornata da due maschere teatrali in marmo. L’impianto originario della dimora risale alla prima metà del II sec a.C, mentre la fontana venne addossata al muro di fondo nel I sec d.C. Al centro della fontana è stata ricollocata una copia della statuetta di puttino con delfino, scoperta nel 1880 nel giardino della casa degli archi. L’attuale allestimento ripropone infatti la storica sistemazione ottocentesca del puttino che appunto, subito dopo il suo ritrovamento, venne collocato al centro della fontana, forse in analogia con la vicina casa della Fontana Piccola, al cui centro si trova una statuetta di puttino con oca.
La Casa dell’Ancora prende la sua denominazione dall’ancora raffigurata nel mosaico dell’ingresso, simbolo della tranquillità e della sicurezza che la dimora offriva ai propri abitanti. L’abitazione presenta una planimetria del tutto inedita nel panorama pompeiano, con la parte posteriore organizzata su due livelli posti a differenti quote. Il piano superiore si sviluppa attorno a un’ampia terrazza su cui affacciavano tre grandi sale da ricevimento, con pavimenti decorati da mosaici, di cui si conserva in un caso il disegno preparatorio. Il piano inferiore è invece occupato da un giardino attorno al quale si estende un portico coperto a pilastri. Questa abitazione è stata interessata da un intervento di restauro nel 2015 nell’ambito del Grande Progetto Pompei.
Infine il Tempio di Iside, un edificio dedicato al culto antichissimo della dea egizia, che si diffuse in tutto il Mediterraneo, a partire dal III secolo a.C., per il suo messaggio di speranza in una vita oltre la morte. Il mito vuole infatti che Iside recuperò le parti dello sposo Osiride, ucciso e smembrato da Seth, lo ricompose e gli ridiede la vita. Il Tempio si trova su un alto podio al centro di un cortile porticato. Nello spazio antistante si trovano l’altare, la fossa per le offerte e un piccolo edificio denominato purgatorium, all’interno di esso è presente una scala che porta al bacino cui attingere l’acqua, che si diceva provenisse direttamente dal Nilo. Alle spalle del tempio si trova invece un’ampia sala dedicata alle riunioni degli iniziati (ekklesiasterion), mentre in una più piccola, detta sacrarium, erano visibili pitture che narravano episodi del mito della dea. Oggi tutti gli apparati decorativi rinvenuti nel santuario sono esposti al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Sul luogo, per restituire l’effetto originario, sono state collocate alcune copie di affreschi e di statue, e nell’ekklesiasterion sono presenti apparati multimediali con informazioni relative al culto isiaco.