NAPOLI – Dall’11 aprile Pompei è diventata social, è sbarcata infatti su Facebook, Twitter e Instagram. La nuova strategia della Soprintendenza di Pompei consiste infatti in un progetto che interesserà gli scavi sia dal punto di vista di una migliore e facilitata fruizione, con visite anche notturne che andranno ad arricchire l’offerta turistica, sia dal punto di vista comunicativo che con l’arrivo sui social permetterà un diverso approccio, molto più diretto ed immediato con gli utenti.
La nuova offerta culturale si aprirà dunque a un nuovo allestimento che partirà dalla segnaletica di servizio, alla disponibilità di mappe tattili, percorsi tematici e percorsi dedicati a non vedenti e facilitati per visitatori con difficolta motorie, all’introduzione del “braccialettoidentificativo” che consentirà del visitatore di poter entrare e uscire dall’area archeologica,a un nuovo portale web molto più avanzato tecnologicamente, a filmati divulgativi ed installazione multimediali che permetteranno visite immersive nella quotidianità di questa antica città, prevista anche l’attivazione del wi-fi in tutta l’area archeologica. Insomma una Pompei alla portata di tutti. Il soprintendente Massimo Osanna ha infatti spiegato che “tutte le strade saranno accessibili, così da dare al visitatore il senso della città immensa che era Pompei prima dell’eruzione del Vesuvio del 79 dopo Cristo”.
Anche la Rai collaborerà alla divulgazione del patrimonio custodito a Pompei. Rai Cultura, infatti insieme alla Soprintendenza di Pompei, dedicherà al sito una puntata del suo programma «Italia. Viaggio nella bellezza: Speciale Pompei», che andrà in onda dal 18 aprile in più repliche.
Nel frattempo in attesa che tutte le iniziative e le proposte siano realizzate, è stato cambiato il “marchio” di Pompei, che torna al suo nome latino Pompeii, con due i. L’apertura dei profili social è come sottolineato da Osanna un fattore strategico. “Proponiamo un’immagine nuova di Pompei l’obiettivo principale è utilizzare in modo non solo strumentale ma anche strategico la comunicazione per rafforzare l’immagine di Pompei quale fattore di produzione di cultura”.