POMPEI (NAPOLI) – Viene restituito alla pubblica fruizione un altro importante edificio di Pompei. Si tratta della conceria della Regio I, il più grande impianto artigianale per la lavorazione delle pelli rinvenuto nella città antica.
Rinvenuto a fine ‘800 e situato nella Regio I degli scavi (Insula 5), l’impianto fu identificato sulla base delle testimonianze epigrafiche, degli utensili rinvenuti nel corso dello scavo, oltre che dagli apprestamenti produttivi, molto simili a quelli in uso nelle concerie medioevali e moderne.
Installato intorno alla metà del I sec. d.C. in luogo di un’abitazione più antica, giunse ad occupare la quasi totalità dell’insula. A seguito dei danni prodotti dal terremoto del 62 d. C. l’impianto artigianale subì importanti modifiche che lo resero più funzionale, conferendogli l’aspetto attuale.
Il progetto di restauro e valorizzazione dell’edificio è stato di recente avviato sotto la direzione operativa e scientifica del Parco, in collaborazione con Unic – Concerie Italiane, che ne ha sponsorizzato il progetto.
Attualmente, sono in corso anche una serie di interventi di risistemazione della strada che dà accesso all’edificio, il cosiddetto vicolo del Conciapelle, in larga parte lacunosa e sconnessa a causa dei danni prodotti dalle bombe che, tra l’agosto e il settembre del ’43, colpirono l’area archeologica di Pompei.
Si sta inoltre procedendo al restauro conservativo dei locali legati alla concia delle pelli, nonché del triclinio estivo (sala da banchetto) in cui il proprietario del complesso artigianale accoglieva i propri ospiti.
Seguirà inoltre la realizzazione di un allestimento didattico-espositivo per spiegare l’antico processo di lavorazione delle pelli.
Massimo Osanna, Direttore Generale dei Musei, afferma: “L’accordo tra Pap e Unic – Concerie Italiane è espressione di una sinergia tra pubblico e privato, oggi sempre più necessaria ad incentivare forme di tutela e di valorizzazione del patrimonio culturale. Le aziende che scelgono di offrire il loro sostegno attraverso sponsorizzazioni esprimono una grande consapevolezza del valore del patrimonio culturale quale bene collettivo, e lungimiranza sulla nascita di nuovi processi che derivano dall’interazione con l’arte e la cultura”.
Per tale motivo il Parco Archeologico ha deciso di investire in questa direzione, attraverso la costituzione di un Ufficio Fundraising atto a promuovere in modo organico e strutturato la collaborazione pubblico-privato. “Da oggi – ha spiegato Osanna – tutti i soggetti interessati a sostenere le attività del Parco Archeologico di Pompei – finalizzate al recupero, restauro, manutenzione programmata, gestione, apertura alla pubblica fruizione e valorizzazione di beni culturali mobili immobili – avranno come primo interlocutore l’Ufficio Fundraising”.