NAPOLI – Il 31 marzo 2021 si è svola la presentazione in digitale della mostra “Gladiatori”, evento programmato per il 2021 dal Museo archeologico nazionale di Napoli, che sarà visibile dal momento della riapertura del Museo fino al 6 gennaio 2022.
Si tratta di un ambizioso progetto, pensato con rigore scientifico, che coniuga archeologia e tecnologia.
“La mostra – ha spiegato il direttore del Mann, Paolo Giulierini – ha l’ambizione di raccontare non solo il mito, ma anche la dimensione umana del gladiatore: non ne nasconde gli elementi più duri, ma li inserisce in una cornice più ampia, rivelando gli uomini sotto gli elmi e il contesto storico in cui vivevano”.
“Questa mostra è un evento di grande importanza – ha sottolineato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca – parte di un lavoro straordinario fatto dal Mann negli ultimi anni. Ma trasmette all’Italia anche un messaggio di speranza, dentro il calvario del Covid. Speriamo che nei prossimi due mesi sia possibile prendere decisioni più flessibili almeno per i musei, dove è possibile controllare ingressi”.
La mostra
Il progetto scientifico dell’allestimento è a cura di Valeria Sampaolo (già conservatore del Mann), mentre il coordinamento è di Laura Forte (responsabile Ufficio Mostre e Archivio Fotografico Mann).
Il percorso è suddiviso in sei sezioni, a partire dall’atrio del museo: 1) Dal funerale degli eroi al duello per i defunti; 2) Le armi dei Gladiatori; 3) Dalla caccia mitica alle venationes; 4) Vita da Gladiatori; 5) Gli Anfiteatri della Campania; 6) I Gladiatori “da per tutto”.
Parte integrante dell’itinerario è una “settima sezione” tecnologica, intitolata significativamente “Gladiatorimania” e concentrata nel Braccio Nuovo del Museo, che costituisce un vero e proprio strumento didattico e divulgativo per rendere accessibili a tutti, adulti e ragazzi, i diversi temi della mostra.
La prima sezione della mostra rintraccia, nei riti funerari e nei combattimenti in onore dei defunti, gli elementi che costituiscono gli antecedenti delle esibizioni dei gladiatori. Tra i nove manufatti esposti da ammirare c’è sicuramente il Vaso di Patroclo (340-320 a.C.), appartenente alle collezioni del museo, scoperto casualmente a Canosa nel 1851, all’interno di una monumentale sepoltura sotterranea destinata ad ospitare le spoglie di un cavaliere.
Nella seconda sezione sono presenti i circa cinquanta esemplari di armi, provenienti soprattutto da Pompei e nel patrimonio del Mann. Elmi, scudi, schinieri, spallacci, cuspidi di lancia, pugnali, spade, sporadicamente esposti, che entreranno a far parte del nuovo ed ampliato allestimento pompeiano del museo.
Nella terza sezione si fa riferimento a “Le venationes”, che rappresentavano il momento di apertura degli spettacoli gladiatori, istituite nel 186 a.C. da Marco Fulvio Nobiliore e in voga sino al tramonto dell’Impero. Tra le sette opere esposte in questa sezione della mostra, spicca la lastra campana parte di un fregio realizzato tra 40 e 60 d.C. che raffigura una caccia nel Circo Massimo.
La quarta sezione, dedicata alla vita dei gladiatori, presenta un focus sull’alimentazione, la medicina e chirurgia, la quotidianeità e la morte. I cibi raccontano di una dieta molto povera di proteine animali, che sembrava favorire la formazione di grasso corporeo, e quindi proteggere meglio dai violenti attacchi dei nemici. Questa sezione è completata da alcuni splendidi gioielli d’oro rinvenuti nella Caserma dei Gladiatori a Pompei.
La quinta sezione mostra gli anfiteatri della Campania, attraverso modelli, apparati grafici e supporti digitali. Presente un omaggio scientifico e archeologico all’Anfiteatro Flavio, con alcuni frammenti della decorazione marmorea del Colosseo. Culmine della mostra è il mosaico pavimentale di Augusta Raurica (fine secondo sec. d.C.), rinvenuto nel 1961, duranti gli scavi nell’Insula 30 del sito archeologico svizzero, 6,55 X 9,8 metri, di cui ci sono giunti cinque dei sei riquadri con combattimenti di gladiatori dalla resa attenta delle armi e del vestiario.
La mostra è promossa dalla Regione Campania e partner dell’esposizione è Intesa Sanpaolo. Tra le partnership prestigiose non può mancare, naturalmente, il Parco Archeologico del Colosseo, che è unito al MANN da un protocollo d’intesa per valorizzare la comune programmazione culturale.
Ad accompagnare l’esposizione un catalogo edito da Electa. I saggi presenti nel volume restituiscono la vita dei gladiatori, descrivendo, ad esempio, le tecniche di combattimento, lo svolgimento degli spettacoli, che comprendevano diverse forme di caccia con tutte le specie di animali; ma anche le zone di provenienza, le abitudini alimentari e sociali, riflettendo così il lato umano dei lottatori.
Nel volume sono inclusi sia aggiornamenti e novità sugli anfiteatri della Campania e sui rinvenimenti pompeiani, sia approfondimenti sulla diffusione di argomenti gladiatorii nella vita quotidiana dell’antichità.
Il catalogo si conclude con la presentazione, per la prima volta in Italia dopo il recente restauro, del grande pavimento a mosaico da Augusta Raurica, nei pressi di Basilea, che dimostra come nessun angolo dell’impero fosse esente dal tifo per i gladiatori.
http://www.museoarcheologiconapoli.it/it/