TORINO – In occasione degli ottant’anni dalla liberazione di Auschwitz (27 gennaio 1945 – 27 gennaio 2025), Palazzo Madama a Torino ospita la mostra Giro di posta. Primo Levi, le Germanie, l’Europa, una riflessione sul dialogo epistolare che Primo Levi intrattenne per decenni con lettori e interlocutori in Europa, e in particolare in Germania.
La mostra, promossa dal Centro Internazionale di Studi Primo Levi e curata da Domenico Scarpa, porta per la prima volta l’attenzione su Levi come scrittore di lettere, attraverso documenti che raccontano il suo ruolo di tessitore di memorie in un continente segnato dalla divisione e dalla ricerca di risposte alla tragedia della Shoah.
Dialogare con la storia e l’altro
Primo Levi ha sempre usato la scrittura per interrogare, comprendere e connettere. La mostra si apre su una rete epistolare che attraversa quasi cinquant’anni, intrecciando storie personali e collettive. Le lettere – scritte a mano o dattiloscritte, con fogli di fortuna o su carta intestata – raccontano il difficile dialogo tra Levi e la Germania, non solo come nazione responsabile dei crimini nazisti, ma come comunità di persone a cui Levi poneva la sua domanda: cosa fare di questa memoria?
Tra i corrispondenti di Levi si trovano lettori comuni, intellettuali, ex compagni di Lager e persino chi, ad Auschwitz, era “dall’altra parte”. Alcuni dialoghi diventano intensi scambi umani, come quello con Heinz Riedt, traduttore tedesco di Se questo è un uomo, che Levi considerava un interlocutore prezioso. “Non ho mai nutrito odio nei confronti del popolo tedesco, e se lo avessi nutrito, ne sarei guarito ora, dopo aver conosciuto Lei”, scriveva Levi a Riedt, dimostrando una straordinaria capacità di mantenere viva l’umanità anche di fronte all’indicibile.
Una mappa della memoria europea
Il titolo della mostra, “Giro di posta”, non è casuale. Rievoca la struttura reticolare delle lettere di Levi, che non solo mettevano in contatto paesi e lingue diverse – italiano, tedesco, francese, inglese – ma che affrontavano temi cruciali per un’Europa ancora segnata dalle ferite del passato. Attraverso questi carteggi emerge una narrazione complessa della divisione politica e culturale dell’Europa del dopoguerra: da un lato, le due Germanie, dall’altro il resto del continente, in una tensione costante tra riconciliazione e memoria.
Un’esperienza per rileggere Primo Levi
Realizzata nell’ambito del progetto LeviNeT, coordinato dall’Università di Ferrara, la mostra è suddivisa in cinque sezioni che guidano il visitatore attraverso temi come l’europeismo precoce di Levi, le sue relazioni con figure straordinarie come Hermann Langbein e Heinz Riedt, e il dialogo con lettori tedeschi, lettori italiani e il pubblico internazionale.
L’allestimento prevede un percorso di accessibilità per il pubblico con disabilità visiva: saranno presenti mappe e QR-code tattili, tramite i quali sarà possibile accedere dal proprio dispositivo mobile a contenuti audio per ciascuna sezione.
In occasione dell’inaugurazione della mostra, il Centro Internazionale di Studi Primo Levi in collaborazione con Poste Italiane ha realizzato un annullo filatelico dedicato.
Vademecum
Giro di posta. Primo Levi, le Germanie, l’Europa,
Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica. Piazza Castello, Torino
24 gennaio 2025 – 5 maggio 2025
palazzomadama@fondazionetorinomusei.it | t. 011 4433501 | www.palazzomadamatorino.it
Orari
Lunedì e da mercoledì a domenica: 10 – 18 | Martedì chiuso
Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura
Biglietti
Incluso nel biglietto del museo: intero € 10,00 | ridotto € 8,00
Gratuito Abbonamento Musei e Torino+Piemonte card