ROMA – “Altri tempi, altri miti” è questo il titolo della prossima Quadriennale di Roma che aprirà a Palazzo delle Esposizioni dal 13 ottobre all’8 gennaio 2017. La Quadriennale d’arte è l’unica esposizione istituzionale dedicata al contemporaneo italiano. Dopo otto anni, la mostra, giunta alla sua 16esima edizione, torna rivitalizzata e rinnovata per proporre una mappatura della situazione delle arti visive contemporanee in Italia, cercando di individuare e valorizzare le espressioni più rilevanti dopo il Duemila.
Il budget per questa edizione è di 2 milioni di euro ed è coperto per il 50% da un finanziamento della Direzione generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane del Mibact, per il 50% dai due partner promotori e dagli sponsor. Una modalità di collaborazione pubblico-privato sicuramente diversa rispetto alle precedenti edizioni.
Tra le novità, la principale riguarda sicuramente il metodo di selezione dei curatori, che ha impegnato oltre sei mesi di tempo. Una Call for project di ampio spettro a livello nazionale, sottoposta al vaglio di una giuria esterna interdisciplinare, ha infatti sostituito la tradizionale commissione curatoriale nominata dal Consiglio di Amministrazione. La Call è stata bandita agli inizi di settembre 2015 e si è rivolta a 69 curatori che hanno esordito e si sono affermati dopo il Duemila, con un profilo quindi molto vicino a quello della maggior parte degli artisti partecipanti. I curatori sono stati inoltre scelti non solo in base al curriculum ma anche a progetti espositivi elaborati appositamente per questa Quadriennale. La giuria, composta dallo scrittore Marco Belpoliti, dall’architetto Nicola Di Battista, dalla storica dell’arte Mariagrazia Messina, dall’artista Giuseppe Penone, dal critico d’arte Angela Vettese ha scelto, tra i 38 progetti ricevuti, i seguenti curatori: Simone Ciglia e Luigia Lonardelli, Michele D’Aurizio, Luigi Fassi, Simone Frangi, Luca Lo Pinto, Matteo Lucchetti, Marta Papini, Cristiana Perrella, Domenico Quaranta, Denis Viva.
Il titolo di questa Quadriennale, che condensa in qualche modo, i presupposti contenutistici e strutturali di questa nuova edizione, è stato preso in prestito da una raccolta, considerata oggi un cult, dello scrittore Pier Vittorio Tondelli (1955-1991) dal titolo “Un weekend postmoderno. Cronache dagli anni Ottanta”.
La manifestazione si articolerà in dieci sezioni espositive, ognuna di esse approfondirà un tema, un percorso e ognuna sarà affidata a un curatore. In esposizione opere di 99 artisti che si sono affermati durante il corso degli anni Duemila. Tuttavia appaiono accanto a questi alcuni autori di precedenti generazioni, ritenuti in qualche modo fondamentali per le ricerche espressive oggi in atto. Performance, incontri, proiezioni animeranno ulteriormente questa edizione.