ROMA – È stato presentato a Roma, nella sede dell’Associazione Civita, in Piazza Venezia a Roma, il XIII Rapporto, edito da Marsilio Editori, con il supporto di IGT, dal titolo “Quando la cultura incontra la sostenibilità”.
Alla presentazione hanno preso parte il Presidente di Civita Gianni Letta, il Segretario Generale Simonetta Giordani, il Ministro della Cultura Dario Franceschini, il Condirettore Generale di Poste Italiane Giuseppe Lasco, l’Amministratore Delegato di Cinecittà Nicola Maccanico, il Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile Edo Ronchi, il responsabile ricerca del Centro Studi Civita Alfredo Valeri. L’incontro è stato moderato dalla giornalista Myrta Merlino.
Al centro del Rapporto l’importanza della sostenibilità indagata in relazione a due sfere principali quella dell’impresa, e quella dell’organizzazione culturale (musei).
Che ruolo gioca la Cultura all’interno delle strategie di sostenibilità delle imprese?
A tal proposito l’Associazione Civita ha monitorato nel tempo le attitudini delle imprese italiane ad intervenire nel settore culturale, rilevandone tendenze e trasformazioni, da cui si evince un’evoluzione nell’impegno delle aziende verso approcci più autenticamente responsabili e strategici. Essere sostenibili oggi è un fattore critico di successo per un’impresa che voglia presidiare il mercato in modo stabile e duraturo. La sostenibilità diventa un pilastro della cultura aziendale, condizionando tutti i processi interni, il modo di fare business e di comunicarlo.
La sfida della sostenibilità, e, in particolare, quella ambientale, sta assumendo gradualmente una dimensione strategica anche per i musei italiani, che sono infatti protagonisti di questo impegno, in una pluralità di forme: dalla gestione dei propri spazi fisici alla produzione di contenuti culturali specifici, alla promozione di comportamenti virtuosi presso il pubblico.
Dall’indagine è emerso anche che la grande maggioranza dei visitatori (7 visitatori su 10) sono convinti che attraverso l’arte e la cultura si possa trasmettere un più efficace messaggio a favore della sostenibilità. Il museo, inoltre, può essere esso stesso uno spazio in cui si adottano comportamenti a basso impatto ambientale. Ne emerge, dunque, con chiarezza che, agli occhi del pubblico, i musei possono far crescere il loro cuore verde, e contribuire alla cultura della sostenibilità.
“La cultura va considerata come un elemento centrale dello sviluppo sostenibile”. Ha affermato il ministro della Cultura Dario Franceschini – “Mi pare che in questi anni sia stato fatto un passaggio che io spero irreversibile, cioè il fatto che gli investimenti in cultura siano una parte delle scelte economiche del Paese. Cambieranno i governi, i ministri, ma chiunque arriverà non potrà tornare indietro. Potrà correggere, cambiare ma non potrà condannare più la cultura a quell’elemento di marginalità. Adesso bisogna fare un passo avanti, considerare la cultura come elemento centrale dello sviluppo sostenibile”.
“Investire in cultura, investire sulla bellezza e sulla creatività italiana sono uno dei principali motori della crescita del Paese. – Ha continuato Franceschini – Per questo nel Pnrr siamo il Paese che ha investito di più in cultura, sia in termini di cifra assoluta sia in termini di percentuale, circa 7 miliardi di euro”.
Il ministro ha poi sottolineato che bisogna arrivare “alla cultura del mecenatismo. Ci sono imprese importanti che vendono nel mondo grazie al fatto di avere l’Italia alle spalle che non mettono niente negli investimenti per la cultura. Quindi c’è ancora molto da fare dato che oggi gli incentivi fiscali lo consentono”. L’altro tema al centro del Rapporto “è il fatto che vengano indicati dei musei italiani come primi modelli di sostenibilità. Questo è stato possibile grazie alla riforma perché i musei fino a qualche anno fa erano collezioni di opere d’arte ma non esistevano né giuridicamente né finanziariamente, erano uffici delle Soprintendenze. Ora ci sono dei soggetti in grado di investire, creare e sfidare il futuro: i musei hanno dei comitati scientifici, dei consigli d’amministrazione, dei direttori che ci credono e che hanno esperienza di gestione” – ha rammentato Franceschini.
“Il tema della sostenibilità in ambito culturale – ha sottolineato Gianni Letta – è ormai parte integrante della strategia di quelle aziende che ricercano un’armonia fra profitto e generazione di valore condiviso. Da sempre l’Associazione Civita opera come laboratorio di idee e progetti che mettono in connessione il mondo dell’impresa, quello della cultura e le Istituzioni. Anche su questo tema, che rappresenta l’evoluzione della responsabilità sociale d’impresa, Civita sarà in prima linea per promuovere il dialogo, il confronto e lo scambio di best practice tra tutti gli attori della filiera culturale”.
Per Simonetta Giordani, Segretario Generale dell’Associazione Civita: “La Cultura rientra a pieno titolo nella dimensione sociale della Sostenibilità. Le aziende ne sono sempre più consapevoli. Civita, già dal 2017, ha aiutato le aziende a rendicontare nel bilancio di sostenibilità i propri investimenti in cultura, con l’emanazione di linee guida. Oggi un ulteriore passo in avanti, con la presentazione del XIII Rapporto che dà spazio a documenti e testimonianze nella doppia prospettiva delle imprese che investono in cultura e dei musei che si occupano di sostenibilità”.