TRENTO – Fino al 5 settembre 2021, è possibile ammirare tra i boschi della Val di Non l’installazione fotografica di Christian Tasso (Macerata nel 1986) dal titolo “Racconti Sospesi”. Le foto, stampate in formato gigante, hanno trovato posto tra i fusti e i rami di conifere e altre piante, tracciando un percorso per immagini di grande impatto visivo. Sospese tra gli alberi che fanno da cornice e da supporto, le 15 opere materializzano una straordinaria armonia e sintonia con la natura circostante, e donano alla suggestiva atmosfera del bosco una spazialità duplicata.
“L’installazione – spiega il fotografo e documentarista – è un atto simbolico, in molte situazioni non si capisce dove finisce il bosco e inizia la fotografia, che sembra fluttuare nell’aria in mezzo agli alberi, creando un effetto molto suggestivo che porta subito agli occhi dello spettatore il messaggio di fusione tra gli esseri umani e la natura”.
Elemento comune che caratterizza tutte le persone fotografate da Tasso, oltre al loro abitare in Val di Non, è uno stile di vita incentrato su uno stretto contatto con la natura e lo spunto che l’installazione vuole offrire, anche grazie al senso di libertà trasmesso da uno spazio espositivo aperto e senza confini, è proprio quello di far riflettere sull’importanza di preservare il legame con la natura, ma anche con il territorio in cui si vive.
Il fotografo, noto proprio per la sensibilità ai temi del sociale, per la sua ricerca è partito proprio da questi legami e ha passato molto tempo con contadini, uomini e donne di montagna e giovani pastori della Val di Non, dove, di recente si è creato il fenomeno del “ritorno”: sono molte le persone che dopo aver vissuto lontano dalla valle, con esperienze di studio e lavoro in grandi città italiane e straniere, sono tornate indietro per riattivare un’interazione profonda con il territorio, in molti casi, connotata anche da recupero di attività connesse alla tradizione.