Fino al 17 giugno la galleria d’arte Contemporary Artshop a Roma ospita la mostra personale della pittrice italo-moldava Raisa Ambros che, dopo la personale “La Danza dell’Anima” presentata dal 24 al 30 maggio presso il Museo d’Arte e Scienza di Milano, torna in Italia con Freedom of Movemen (libertà di movimento). All’interno della esposizione, Raisa Ambros ospita anche le opere di oltre venti artisti internazionali che riceveranno il premio Britrise Art Award e il Britrise Letters Award 2025.

Costruite attraverso una tessitura compatta di colori puri e brillanti, stesi a tocchi spessi e vibranti, le opere di Raisa Ambros sono il frutto di una tecnica impressionista/post-impressionista, con un accento particolare sull’energia del gesto pittorico. L’artista sfrutta al massimo impasti corposi, applicati con spatola e pennelli rigidi, per ottenere un effetto quasi tridimensionale. Nei quadri predomina un’armonia complessa di verdi, gialli, rossi, blu, arancio e rosa che formano una natura esplosiva e gioiosa. La luce emanata dal quadro è interna al colore stesso.
La mostra ruota intorno al concetto di libertà in tutte le sue forme, dal movimento fisico a quello interiore e spirituale, fino alla metamorfosi creativa e alla libertà dell’intelligenza artificiale. «La mia pittura nasce dall’anima, alimentata dall’intuizione e da visioni interiori. Non si nutre di riferimenti esterni, né segue scuole o correnti: è un flusso puro, irripetibile. Ogni opera è un organismo autonomo, costruito attraverso molteplici strati di colore, movimento e materia. Non può essere replicata, perché ciò che la genera è unico e irripetibile. L’unicità e l’originalità sono l’essenza stessa del mio lavoro», afferma Raisa Ambros, che in parallelo a “The Freedom of Movement” cura nella stessa galleria d’arte la mostra “Ancestors’ Sacred Eye” della dottoressa Eman El-Shamy, pittrice egiziana con sede a Ryadh, Arabia Saudita.

Stabilitasi a Londra dopo aver vissuto sedici anni a Roma, Raisa Ambros ha iniziato nel 1992 all’Accademia di Teatro e Cinema di Bucarest sotto la guida del professor Mihai Bandac. Parallelamente alla sua attività artistica, Raisa ha intrapreso una carriera di rilievo nel giornalismo, diventando la prima giornalista moldava iscritta all’Albo dei Giornalisti del Lazio. Dopo il trasferimento a Londra, ha ricoperto il ruolo di caporedattore, fino a dedicarsi completamente all’arte nel 2019. In soli cinque anni ha allestito mostre personali a Los Angeles, Seul e Almaty, e ha partecipato a oltre 55 mostre collettive internazionali in sedi prestigiose come il Museo di Cultura di Kyoto, il Museo Centrale di Stato di Almaty, il National Art Center Museum di Tokyo, il MEAM di Barcellona e il Museo Navale di Imperia. Le sue opere fanno parte di importanti collezioni private, tra cui quelle di Papa Francesco in Vaticano e di S.E. Sheikh Rashid Al Kalifa in Bahrain, oltre a essere presenti nelle collezioni permanenti del Museo Centrale di Stato del Kazakistan ad Almaty, del Museo Storico e Culturale di Issyk sulla Via della Seta e del Museo a Tema Haegeumgang in Corea del Sud.