ROMA – A poco più di un mese dalla fine dei lavori di restauro degli esterni dell’Anfiteatro Flavio, ultimati grazie al finanziamento del Gruppo Tod’s, guidato da Diego Della Valle, giunge la notizia di una indagine della Corte dei Conti proprio in merito alla sponsorizzazione di Della Valle, che prevede uno stanziamento di 25 milioni di euro divisi in tre tranche: 10 milioni preventivati per gli interventi sui prospetti esterni, che sono stati ultimati; 10 per il restauro interno degli ipogei, del piano terra e del primo ordine (diviso in due appalti) e 5 per la creazione di un centro servizi.
Nelle osservazioni contenute nell’indagine della Corte sulle “Iniziative di partenariato pubblico-privato nei processi di valorizzazione dei beni culturali” relativa al periodo 2012-2015, si legge: “Perplessità sotto il profilo dell’economicità dell’operazione” e “una situazione di notevole ritardo nell’avvio” della nuova fase di lavori. Scrive ancora la Corte: “Sollevano perplessità la quantità e la durata dei diritti (in prevalenza diritti d’uso di immagini, spazi e informazioni) concessi allo sponsor e alla istituenda associazione ”Amici del Colosseo”, di diretta emanazione dello stesso (la Tod”s spa ndr).
Sul punto, l’originario avviso pubblico aveva espressamente previsto che i diritti d’uso fossero concessi per la durata dei lavori e non per periodi ulteriori. Diversamente, nel contratto stipulato si stabilisce, per un verso, che i diritti dello sponsor si protraggono per i due anni successivi alla conclusione dei lavori − allo stato completati in minima parte − senza che ciò comporti corrispettivi aggiuntivi al contributo e, per l’altro, che quelli concessi all’associazione avranno una durata di quindici anni a partire dalla data della sua costituzione (di cui non si ha notizia) eventualmente prorogabili: con il risultato che, a fronte di una esclusiva sicuramente ultraventennale, il corrispettivo pagato dallo sponsor ammonta a euro 1.250.000 ad anno (importo che si ottiene dividendo la somma di 25.000.000 euro, che corrisponde al finanziamento totale offerto dallo sponsor, per il tempo di durata dei diritti concessi all’associazione)”.
Ma non è tutto, l’altro fronte a cui si riferisce in particolare la Corte infatti riguarda quello dei ritardi e allora si legge ancora nella nota: ’’Sempre con riferimento al restauro del Colosseo si riscontra, altresì, una situazione di notevole ritardo nell’avvio dei lavori relativi alla realizzazione di un centro servizi, al restauro dei sotterranei e degli ambulacri, nonché all’adeguamento impiantistico”. ”Si raccomanda, in conclusione, all’amministrazione di dare impulso, in considerazione dei notevoli ritardi accumulatisi, all’attività di progettazione ed esecuzione dei lavori e di vigilare in ordine al rispetto dei tempi previsti”.
Sulla questione è intervenuto anche il Codacons, che sempre in una nota dice di voler andare in fondo alla questione ed esorta la Corte a sanzionare i funzionari che hanno autorizzato il restauro. Si legge infatti: “La Corte dei Conti ha accolto in pieno le istanze del Codacons e ha avanzato pesanti dubbi sul restauro del Colosseo. Proprio il Codacons infatti aveva avanzato perplessità sul contratto relativo ai lavori di restauro del monumento, rivolgendosi a Procura e Corte dei Conti affinché valutassero la correttezza dell’operazione soprattutto in riferimento ai diritti di immagine del Colosseo concessi in esclusiva a Tod’s”. E ancora: Ora chiederemo alla Corte dei Conti di andare a fondo e, in caso di manifesta sproporzione del contratto di sponsorizzazione e di mancato rispetto dei parametri di economicità, punire i funzionari pubblici, in primis la Sovrintendenza ai beni culturali, che hanno autorizzato l’operazione restauro. Si attende inoltre la decisione della Procura di Roma, dinanzi la quale pende un esposto penale sui lavori di restauro del monumento presentato dal Codacons”.
Nel frattempo giunge anche la replica da parte del Gruppo Tod’s che tramite un portavoce spiega: “Sui lavori per il centro servizi del Colosseo c’è stato uno slittamento, ma suppongo che il bando venga realizzato entro il 2016 e l’opera completata entro due anni”