FIRENZE – È cominciato il conto alla rovescia per la riapertura del Centro Luigi Pecci di Prato che, dal 16 ottobre, sarà di nuovo attivo nella sua nuova veste avveniristica e con l’apertura di una mostra internazionale dal titolo “La fine del mondo”.
Insomma la “navicella spaziale” ideata dall’architetto Maurice Nio è pronta a decollare. L’istituzione, inaugurata nel 1988, con la missione di indagare tutte le discipline della cultura contemporanea, sarà un luogo sempre più versatile dove la multidisciplinarietà sarà la parola chiave.
“Per la Toscana – ha affermato la vicepresidente della Regione e assessore alla cultura Monica Barni – è una scommessa vinta dopo un grandissimo lavoro da parte di tanti che ringrazio; il Pecci si conferma il centro regionale di riferimento per l’arte contemporanea, il centro di una rete che legherà tutte le iniziative dedicate ai movimenti artistici presenti sul nostro territorio in una materia a torto vista come difficile, invece essenziale spunto di riflessione e valutazione della nostra realtà”
La mostra di apertura occuperà tutta la superficie del Centro Pecci, sarà a cura di Fabio Cavallucci, direttore del museo, ma vedrà la collaborazione oltre che di tutto il team interno anche di un nutrito gruppo di advisor internazionali composto da Elena Agudio, Antonia Alampi, Luca Barni, Myriam Ben Salah, Marco Brizzi, Lorenzo Bruni, Jota Castro, Wlodek Goldkorn, Katia Krupennikova, Morad Montazami, Bonaventure Soh Bejeng Ndikung, Giulia Poli, Luisa Santacesaria, Monika Szewczyk e Pier Luigi Tazzi.
La rassegna, attraverso le opere di 50 artiste e artisti internazionali, si configura come una specie di esercizio della distanza, che spinge a vedere il nostro presente da lontano. Il percorso espositivo permetterà di sperimentare tutte le espressioni e i linguaggi artistici interconnessi tra loro. Musica, teatro, cinema, architettura e danza diverranno momenti integranti della mostra, contribuendo a costruire una narrazione immersiva e coinvolgente per lo spettatore.
Un catalogo bilingue italiano/inglese accompagnerà la mostra che sarà affiancata da una serie di eventi collaterali, tra conferenze e di dibattiti che svilupperanno i vari temi della rassegna anche di carattere scientifico, filosofico, letterario: dalle teorie recentissime della fisica alla preistoria, dalla fantascienza all’ecologia e alla sostenibilità.