NAPOLI – Dal 19 giugno 2024, l’antica spiaggia di Herculaneum, situata all’interno del Parco Archeologico di Ercolano, torna accessibile al pubblico. All’inaugurazione hanno partecipato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e il Direttore del Parco, Francesco Sirano, segnando la conclusione di un lungo percorso di recupero e valorizzazione. Questa importante operazione è stata resa possibile grazie a un progetto di partenariato pubblico-privato, il “Herculaneum Conservation Project”, supportato dal Packard Humanities Institute.
La risistemazione dell’antica spiaggia rappresenta il culmine di anni di ricerche, scavi archeologici, restauri e interventi di ingegneria e architettura. Herculaneum, città marittima distrutta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., rivive oggi grazie a questo progetto che ha restituito la spiaggia alla sua forma originaria, permettendo ai visitatori di passeggiare su di essa e immergersi nella storia antica.
Un progetto di grande respiro
Il progetto, finanziato dal CIS Vesuvio Pompei Napoli e coordinato dall’Unità Grande Pompei, va ad arricchire l’esperienza di visita del Parco e prevede, nel medio termine, la ricongiunzione dell’area della spiaggia con la Villa dei Papiri. Questo intervento non solo migliora la fruibilità dell’area, ma contribuisce anche alla conservazione del patrimonio archeologico, prevenendo i rischi di allagamento e deterioramento causati dalle acque piovane.
Il Ministro Sangiuliano ha sottolineato l’importanza del progetto, affermando che “questo sito è stato enormemente riqualificato e sta diventando un gioiello“. Ha anche evidenziato l’importanza della storia come strumento per comprendere il presente e immaginare il futuro, citando Benedetto Croce.
Il Direttore del Parco Archeologico, Francesco Sirano, ha enfatizzato l’unicità dell’antica spiaggia: “Ripristiniamo il paesaggio del 79 d.C. e permettiamo a tutti di passeggiare nuovamente sulla spiaggia. Qui, la ricerca archeologica ha messo in luce prove straordinarie, come i resti di oltre 300 vittime dell’eruzione. Questo progetto associa un estremo interesse storico-archeologico a quello topografico e urbanistico, consentendo ai visitatori di apprezzare in modo ravvicinato il fronte a mare di una città romana quasi interamente conservato”.
Il contributo del Packard Humanities Institute
Jane Thompson, responsabile del partenariato pubblico-privato del Packard Humanities Institute, ha espresso la sua soddisfazione per il completamento del progetto: “Vedere questa svolta dell’area fronte mare della città antica è una soddisfazione immensa. Moltissime delle nostre azioni sono state invisibili, ma qui finalmente vediamo un cambiamento radicale nell’esperienza dei visitatori”.
Una storia scritta sulla sabbia
L’antica spiaggia di Herculaneum, grazie alle ricerche iniziate negli anni ’80, ha infatti rivelato un campione antropologico unico, con oltre 300 vittime dell’eruzione trovate rifugiate nei magazzini vicini al mare. Gli interventi recenti hanno portato alla luce migliaia di reperti lignei e altri manufatti, dimostrando la violenza dell’eruzione e la vita quotidiana degli antichi ercolanesi.
Innovazione e conservazione
Il progetto ha adottato soluzioni innovative per la gestione delle acque sorgive e piovane, eliminando i rischi di allagamento e creando una superficie percorribile in basalto, accessibile anche ai disabili. L’illuminazione contribuisce a valorizzare il sito durante le visite serali, arricchendo ulteriormente l’esperienza dei visitatori.
L’ultimo fuggiasco di Ercolano
Nel 2021, l’antica spiaggia ha restituito lo scheletro dell’ultimo fuggiasco, un uomo di circa 40/45 anni. Questo ritrovamento, insieme a molti altri reperti di legno, ha avviato nuovi studi transdisciplinari che stanno offrendo nuove e preziose informazioni sulla vita e sulla morte degli abitanti di Herculaneum durante l’eruzione.