Aperta fino al 28 luglio 2024, l’esposizione presenta una selezione di oltre 40 opere d’arte sequestrate alla criminalità organizzata
LAMEZIA TERME – È stata inaugurata il 18 giugno, presso il Complesso Monumentale di San Domenico di Lamezia Terme, sede del Museo Archeologico Lametino, Visioni Civiche – L’arte restituita. Dalle opere confiscate alle mafie al bene comune, a cura di Lorenzo Canova.
Opere d’arte di inestimabile valore
L’esposizione, realizzata dalla Fondazione Trame, in collaborazione con l’Associazione MetaMorfosi e il patrocinio del Ministero degli Interni, presenta al pubblico una quarantina di opere d’arte provenienti da sequestri effettuati a diverse organizzazioni criminali attive in Italia. Tra i capolavori in mostra figurano opere di maestri del Novecento come Giorgio De Chirico, Antonio Ligabue, Paul Kostabi, Michele Cascella, Michele Cassinari, Cesare Berlingeri, Massimo Catalani, Luca Dall’Olio, Marco Lodola, Max Marra, Paolo Porelli, Pietro Annigoni, Franz Borghese e Bruno Caruso.
I gusti dei boss e il mercato dell’arte illegale
La mostra offre uno spaccato inedito sul rapporto tra i boss mafiosi e il mondo dell’arte. Emerge, infatti, la loro passione per il collezionismo, spesso spinta dal desiderio di acquisire opere di prestigio per affermare il proprio potere e status. Un fenomeno che ha alimentato un mercato illegale di opere d’arte, favorendo il riciclaggio di denaro e la contraffazione.
L’arte come strumento di educazione
“L’idea della mostra – ha spiegato Nuccio Iovene, Presidente della Fondazione Trame – è nata due anni fa, con l’intento di valorizzare le opere d’arte confiscate alle mafie e restituirle alla comunità. Siamo orgogliosi di aver realizzato questo progetto, che rappresenta un importante passo nella lotta alla mafia e nella promozione della cultura” .
Pietro Folena, Presidente dell’Associazione MetaMorfosi, ha aggiunto: “MetaMorfosi dedica una parte della sua attività all’idea che nella lotta contro la mafia l’arte e la cultura sono fondamentali. Siamo lietissimi oggi di portare questa co-produzione con Fondazione Trame. Abbiamo 44 opere nella mostra curata da Lorenzo Canova, che si è reso subito disponibile per curare questo progetto. Una raccolta di opere eccezionali, che per la prima volta vengono restituite alla comunità. In questa restituzione c’è un segno importantissimo”.
“Siamo orgogliosi e onorati di ospitare questa mostra. Si tratta del consolidamento delle nostre reti, che portano avanti messaggi culturali disseminati su più ortiche. In ogni evento che organizziamo, vogliamo che l’arte sia vista come elemento di trasparenza. I musei sono punti di legalità nel territorio e per fare questo mestiere dobbiamo la costruzione di queste reti è davvero importante. L’arte è una cura dell’anima, ma deve diventare soprattutto uno strumento di educazione civica.” – ha sottolineato Simona Bruni, Direttrice del Museo Archeologico Lametino.
Wanda Ferro, Procuratore della Repubblica di Catanzaro, ha invece affermato: “Credo che l’impegno culturale sia un impegno che testimonia la vita di coloro che hanno combattuto la criminalità e che l’hanno subita. Verso la Calabria c’è grande attenzione in questa fase. Le battaglie non devo essere basate solo sulla repressione, ma ci deve essere una vera e propria rivoluzione culturale. Questo percorso non dovrà essere interrotto, ma deve essere accompagnato con azioni quotidiane“.
Infine, Bruno Corda, Direttore dell’Agenzia dei beni confiscati, ha concluso: “Come agenzia ci stiamo muovendo su un terreno sul quale non ci eravamo mai mossi in passato. La mancanza di iniziative ha portato a sottovalutare il tema delle opere d’arte confiscate. In realtà, è un punto di riferimento decisivo. Abbiamo tantissime opere d’arte confiscate nel tempo. Riuscire a trovare qualcuno che ha il coraggio civico di voler esporre queste cose è una cosa positiva. Stiamo dimostrando che il potere non passa attraverso l’azione criminale, ma passa attraverso l’azione dello Stato“.
Vademecum
Visioni Civiche – L’arte restituita. Dalle opere confiscate alle mafie al bene comune
Museo Archeologico Lametino – Complesso Monumentale di San Domenico
Date: 18 giugno – 28 luglio 2024
Curatore: Lorenzo Canova
Organizzazione: Fondazione Trame ETS, Associazione MetaMorfosi
Patrocinio: Ministero degli Interni
Sostegno: Fondazione CDP