ROMA – La Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale del Lazio ha dato il via libera allo scavo a esaurimento, allo smontaggio, alla delocalizzazione e allo stoccaggio dei resti di epoca romana rinvenuti durante i lavori per il sottopasso di Piazza Pia a Roma. I reperti, che includono una fullonica e un edificio residenziale di età imperiale, saranno poi ricollocati e musealizzati.
L’autorizzazione, concessa su proposta della Soprintendente speciale di Roma, Daniela Porro, consentirà la ripresa immediata dei lavori del sottopasso, garantendo il rispetto del cronoprogramma.
Un’operazione complessa per la tutela e la valorizzazione del patrimonio
L’operazione di recupero dei reperti archeologici è complessa e richiede diverse fasi:
- Consolidamento, distacco e delocalizzazione: i resti murari, gli apparati decorativi e di rivestimento delle strutture saranno consolidati, staccati e trasportati in un luogo sicuro per il loro stoccaggio.
- Lavaggio, classificazione e studio: i reperti mobili rinvenuti saranno lavati, classificati e studiati.
- Restauro: i reperti più significativi saranno restaurati.
- Ricostruzione e valorizzazione: il contesto archeologico sarà ricostruito e valorizzato all’interno dei Giardini di Castel Sant’Angelo e del Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo.

“L’immediata risposta delle istituzioni per la tutela e la valorizzazione dei resti di età romana rinvenuti nel sottopasso di piazza Pia è un ottimo risultato, frutto di una proficua collaborazione istituzionale“, ha dichiarato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
I tempi del progetto
L’intera operazione di smontaggio, delocalizzazione e ricollocazione dovrà essere completata entro due anni dall’autorizzazione. Il progetto prevede anche la realizzazione di una ricostruzione in 3D del sito archeologico e di un progetto di valorizzazione virtuale del contesto storico-topografico (horti Agrippinae, horti Domitiae, ager Vaticanus). I risultati del progetto saranno pubblicati in una monografia scientifica e in un prodotto audiovisivo e digitale.