ROMA – Sono stati ricongiunti alla Galleria Borghese di Roma, dopo oltre due secoli, i ritratti di Giulio e Marcello Sacchetti, realizzati da Pietro da Cortona su commissione della stessa famiglia. Il ritratto di Marcello Sacchetti era già in collezione Borghese, mentre quello di Giulio Sacchetti è stato donato al museo dalla Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti.
I due ritratti ad olio furono dipinti da Pietro da Cortona tra il 1626 e il 1627. I due personaggi sono entrambi in posa di tre quarti. L’uno, il Cardinale Giulio Sacchetti, in abito rosso con il fazzoletto stretto nella mano, l’altro, Marcello Sacchetti in abito scuro di velluto e con sguardo austero e severo.
A partire dal 20 settembre i dipinti saranno visibili così come concepiti dal pittore, cioè in coppia, esposti nel Salone Mariano Rossi del Museo. In seguito troveranno invece collocazione definitiva nella Loggia di Lanfranco, ovvero al piano della pinacoteca, dove saranno in relazione con i ritratti di Scipione Borghese, Gian Lorenzo Bernini, Guido Reni e il Guercino. L’idea è infatti quella di ripristinare un contesto che suggerisca e faccia rivivere la scena artistica e culturale che animò la Roma dei primi anni del Seicento.
Anna Coliva, direttrice del Museo Galleria Borghese, ha sottolineato l’importanza di questo donazione, anche perché era da tempo immemore (dall’800 quando fu acquistata da Camillo Borghese la Danae del Correggio) che un’opera come questa non entrava in una collezione dello Stato e in particolare nella Galleria Borghese. “La collezione Borghese è tutelata da leggi molto particolari che determinano che cosa può e non può entrare” ha ricordato la direttrice. “Il Ritratto di Giulio Sacchetti, oggi donato alla collezione Borghese – ha spiegato ancora Coliva – è stimato per un valore di 5/6 milioni di euro sui mercati liberi esteri e per circa 2 milioni di euro in Italia dove ci sono differenti norme di mercato” Il valore artistico è invece ovviamente incommensurabile.
Soddisfazione per questa donazione è stata espressa anche da parte del Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini il quale, intervenendo in conferenza stampa, ha sottolineato come questa donazione arricchisca l’intera collezione del Museo. Il Ministro ha inoltre rimarcato come in Italia non siano molto diffuse le donazioni, rispetto all’estero. “Chi dona vuole che l’opera sia valorizzata e la riforma che stiamo facendo punta anche a rendere i musei più accoglienti nei confronti di opere che possono essere donate” – ha detto Franceschini -. “Questa donazione è un atto simbolico di mecenatismo che vorrei fosse d’esempio per altre donazioni future”.
Con l’occasione Franceschini ha anche ricordato che per la Galleria Borghese sono stati stanziati 3 milioni e mezzo che serviranno a riqualificare i servizi dei museo. La direttrice ha infatti spiegato che l’intenzione è quella di far si che “il piano ‘sotto’ sia all’altezza di quello ‘sopra’. Questo dignifica appunto perfezione dei servizi, dei luoghi, degli arredi e dei bagni e la sera il ristorante aperto anche oltre l’orario della Galleria.