ROMA – Un grande affresco medievale, risalente probabilmente alla metà del XII secolo e in un incredibile stato di conservazione, è riaffiorato da un’intercapedine nella chiesa di Sant’Alessio all’Aventino.
A rivelare la notizia all’Ansa è la storica dell’arte Claudia Viggiani, autrice della scoperta, la quale afferma che si tratta di “un ritrovamento assolutamente eccezionale anche per l’iconografia rarissima dei due personaggi che si riconoscono nella parte del dipinto al momento visibile, con tutta probabilità Sant’Alessio e il Cristo pellegrino”.
L’affresco, di 90 centimetri di larghezza e oltre 4 metri di altezza, da quanto si apprende, è rimasto nascosto da un muro per quasi novecento anni.
La restauratrice Susanna Sarmati ha provveduto a mettere in sicurezza l’opera con progetto finanziato dalla Soprintendenza speciale di Roma guidata da Francesco Prosperetti.
Prospetti, in una nota afferma: “L’affresco riemerso da un’intercapedine della chiesa di Sant’Alessio all’Aventino era stato scoperto diversi anni fa. La Soprintendenza Speciale di Roma, ha avvitato un progetto di studio e di restauro sul dipinto, con anche delle ipotesi per renderlo fruibile, al termine del quale lo presentera’ alla stampa. Non nascondo un certo imbarazzo a leggere di notizie esclusive, perché la dottoressa Claudia Viggiani che l’ha divulgata, lavora anche per la Soprintendenza ma non fa parte della nostra pianta organica. Per questo – continua il soprintendente – avrebbe dovuto concordare con noi qualunque dichiarazione. L’affresco è statorinvenuto in un’intercapedine tra due muri, ed è solo parzialmente riemerso. Il progetto di restauro e studio è inteso a stabilire la fattibilità di un completo recupero della pittura che, oltre a quella ora visibile, comprendeva anche altre figure. Solo dopo il completamento di queste operazioni sarà possibile dare una corretta interpretazione dell’affresco e formulare delle fondate ipotesi”.