MILANO – Si è spento all’età di 88 anni Enzo Mari, a pochi giorni dall’inaugurazione della mostra “Enzo Mari curated by Hans Ulrich Obrist with Francesca Giacomelli”, ospitata alla Triennale di Milano, che documenta gli oltre 60 anni di attività di uno dei principali maestri e teorici del design italiano.
A dare notizia della sua scomparsa è stato Stefano Boeri, presidente Triennale Milano, che su Facebook scrive: “Ciao Enzo. Te ne vai da Gigante”.
Nel catalogo della mostra Boeri descirve con queste parole il lavoro di Mari: “Nel corso del tempo ha realizzato una varietà di opere straordinarie – in carta, legno, vetro, ceramica, ferro, acciaio – che, muovendosi senza obblighi tra arte, design, architettura e grafica, oggi abitano collezioni, musei, spazi domestici diffusi in tutto il pianeta la profondità del suo lavoro, il suo scavo nella sostanza del mondo, sono un contrappunto all’ironia e allo sdegno verso quella superficiale mediocrità che Mari ha letto – con qualche rarissima eccezione, tra cui quella di Ettore Sottsass, così’ lontano eppure così vicino nell’etica del lavoro – nelle sfere della progettazione e della critica”.
Mari era nato a Novara nel 1932 e si era formato all’Accademia delle Belle Arti di Milano, dal 1952 al 1956. Finiti gli studi, si era dedicato al disegno industriale, presentando il suo primo progetto al produttore di arredi milanese Danese nel 1957.
Molto attivo negli anni Cinquanta, aveva esposto, sia con personali che collettive, in gallerie e musei di arte contemporanea. Aveva inoltre partecipato a diverse edizioni della Biennale di Venezia e della Triennale di Milano.
Ha insegnato fino al 2000 in numerose istituzioni prestigiose, tra cui il Politecnico di Milano.
Le sue opere sono esposte nei principali musei di arte e design del mondo, tra cui la Galleria Nazionale d’arte Moderna di Roma, il Museum of Modern Art di New York, il Triennale Design Museum di Milano.
Tra gli oggetti disegnati da Mari si ricordano le sedie Soft Soft (Driade) e Delfina (Rexite), premiata nel 1979 con il Compasso d’Oro, o ancora l’imitatissimo tavolo Frate per Driade e la sedia Tonietta di Zanotta.
“Con Enzo Mari – ricorda con un tweet, il sindaco di Milano Giuseppe Sala – se ne va un gigante del design italiano del Novecento. Un artista di fama mondiale, creatore di icone leggendarie, cinque volte Compasso d’Oro, un maestro che con la sua riflessione teorica ha formato generazioni di designer. Milano lo ricorderà sempre”.
“Con la scomparsa di Enzo Mari – afferma il ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, esprimento il suo cordoglio – l’Italia perde uno dei più grandi maestri del design italiano del ‘900. I suoi oggetti realizzati da aziende italiane ed esposti nelle più importanti istituzioni internazionali, hanno contribuito a diffondere la bellezza del made in Italy nel mondo. Una personalità di grande spessore che, con la sua creatività, ha riempito d’orgoglio il nostro Paese”.