LECCE – Shahr-i Sokhta, conosciuta come la Pompei d’Oriente e situata nella regione iraniana di Sistan-va-Baluchistan, è un sito patrimonio UNESCO che sta rivelando notizie e segreti straordinari. Contrariamente alle città fortificate tipiche dell’Età del Bronzo, Shahr-i Sokhta era abitata da un popolo cosmopolita e pacifista, una civiltà interculturale e matrilineare, priva di un’unica élite dominante.
Shahr-i Sokht rivive a Lecce
Dal 13 al 28 luglio 2024, presso il Monastero degli Olivetani di Lecce, la mostra “Shahr-i Sokhta. Quando il mito diventa storia” consentirà al pubblico di esplorare questa affascinante civiltà attraverso un percorso fotografico e scientifico. Con 141 fotografie, pannelli esplicativi e una ricostruzione delle ultime evidenze archeologiche, la mostra rappresenta l’occasione per comprendere e approfondire la civiltà di Shahr-i Sokhta.

Un progetto multidisciplinare
Il progetto archeologico, che vede la partecipazione del Research Institute for Cultural Heritage and Tourism, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dell’Iranian Center for Archaeological Research e dell’Università del Salento, è considerato uno dei più significativi per lo studio dell’Età del Bronzo.
Sotto la direzione di Enrico Ascalone e Mansur Sajjadi, il progetto ha consentito di portare alla luce interessanti scoperte, tra queste spicca una tavoletta protoelamita del 3000 a.C., oltre a significativi materiali ponderali che hanno rivelato dettagli inediti sulla vita quotidiana e l’organizzazione sociale di Shahr-i Sokhta.

Una civiltà di pace e dialogo
Le ricerche hanno rivelano che Shahr-i Sokhta era un centro privo di mura difensive e di armi, dove più gruppi etnici convivevano pacificamente, con la presenza di elementi culturali dal Baluchistan, Turkmenistan e protoelamiti.
La città, basata su un’organizzazione sociale matrilineare e pacifica, si contrapponeva al modello gerarchico e militarizzato delle contemporanee civiltà di Mesopotamia, Indo ed Egitto. Tuttavia, con l’inizio del secondo millennio a.C., fattori climatici portarono al collasso di Shahr-i Sokhta e alla scomparsa di altre grandi civiltà fluviali, come quelle dell’Indo, Halil e Hilmand.

Inaugurazione della mostra ed eventi collaterali
La mostra sarà inaugurata il 13 luglio 2024 alle ore 9:00 presso l’Università del Salento con i saluti istituzionali, seguiti dall’apertura ufficiale al pubblico alle ore 17:00. Alle ore 18:00, sarà presentato il romanzo “Il mercante di Sumer” e i volumi “Excavations and Researches at Shahr-i Sokhta”.
La giornata si concluderà con la proiezione del film “Burnt City” di Nasser Pooyesh. L’evento vedrà la partecipazione di rappresentanti accademici, del Ministero degli Affari Esteri, degli ambasciatori italiano e iraniano, e dei direttori dell’Iranian Center for Archaeological Research, del Research Institute for Cultural Heritage and Tourism e del Museo Nazionale dell’Iran.


Vademecum
“Shahr-i Sokhta. Quando il mito diventa storia”
dal 13 al 28 luglio 2024, 9-19,
Monastero degli Olivetani di Lecce
Viale S. Nicola, 73100 Lecce LE
ingresso gratuito