ROMA – In occasione del 20 anniversario del terremoto che colpì Umbria e Marche, provocando il crollo della volta della Basilica di San Francesco ad Assisi, martedì 26 settembre alle ore 21,30, Sky arte Hd trasmette il documentario dal titolo “Artquake – L’arte salvata”.
Due peculiarità convivono nel Bel Paese, l’inestimabile patrimonio artistico e l’elevato rischio sismico. Ogni quattro anni in media l’Italia è colpita da un evento sismico disastroso. Il recente sisma del 2016, che ha colpito l’Italia centrale, ha danneggiato il 77% del patrimonio artistico della zona.
Lo storico dell’arte Claudio Strinati, intervistato nel documentario insieme ad altri esperti, commenta: “La calamità naturale viene avvertita come segno imperscrutabile di un destino che va a cancellare proprio ciò che doveva restare, da qui la volontà di ricostruire, di rifare, per affermare che la forza dell’essere umano è superiore a quella della potenza distruttrice della natura”.
Oltre a Strinati sono protagonisti del documentario, tra gli altri, anche la sismologa storica Emanuela Guidoboni, la restauratrice Oriana Sartiani che parla di ferite inferte alle opere d’arte., i Carabinieri del reparto speciale dedicato alla tutela del patrimonio culturale che dal 24 agosto 2016 hanno recuperato 18.900 opere dalle zone terremotate del centro Italia.
Il documentario, attraverso riprese nelle località più significative, interviste ad esperti e testimoni degli eventi, materiali di archivio, descrive le modalità attraverso le quali sia le comunità che le istituzioni hanno affrontato concretamente le conseguenze del terremoto, descrivendo le tipologie di danno subite dal patrimonio artistico in diversi momenti storici e località e mettendo a fuoco le opere create ex novo, nate dalla rielaborazione espressiva di un vissuto traumatico.
Si cerca inoltre di spiegare il ruolo dell’arte nel processo di elaborazione e di recupero che segue un terremoto, dal restauro degli affreschi di Giotto e Cimabue nella Basilica superiore di Assisi, fino a Gibellina, passando per il Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Abruzzo e l’Irpinia.
Infine, grazie a questo lungometraggio avremo l’opportunità di entrare nel bunker di Spoleto, dove sono custodite le opere d’arte al terremoto dopo la loro messa in sicurezza.