ROMA – Doveva essere una campagna pubblicitaria della celebre casa automobilistica il cui contenuto era stato presentato come “un grande progetto fotografico a finalità culturale e sociale per celebrare le bellezze d’Italia, esaltandone le qualità e l’identità competitiva attraverso le sue 20 regioni”.
Le cose sono andate un po’ diversamente poiché gli scatti realizzati a Palermo dalla fotografa Letizia Battaglia, che immortalavano una Lamborghini con accanto due bambine, hanno suscitato non poche polemiche, al punto che il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando ha chiesto “l’immediata sospensione della campagna, rimuovendo ogni immagine della città”.
“Ogni angolo di Palermo – aveva spiegato sui social la casa automobilistica – ha la sua importanza. Racconta la storia di una città come una bambina piena di speranze e sogni”. Questa visione non ha però convinto i più sui social per l’accostamento definito “imbarazzante” tra bimbe a auto.
La Lamborghini ha quindi rimosso le immagini sotto accusa dalla propria pagina Facebook.
Leoluca Orlando ha sottolineato che il Comune aveva autorizzato la campagna della Lamborghini, “ma non aveva ricevuto alcuna informazione dettagliata sull’effettivo contenuto della pubblicità di cui ha appreso solo tramite i social network”.
Orlando ha quindi concluso “Non posso che chiedere alla Lamborghini l’immediata sospensione della campagna, rimuovendo ogni immagine della cittàdi Palermo”.
“Un’incomprensibile cartolina che più che valorizzare scorci di Palermo, se ne appropria con arroganza – ha affermato Vicky Gitto presidente dell’Art Director Club Italiano, l’associazione che dal 1985 riunisce professionisti del mondo della pubblicità e della comunicazione – con quel bolide che a dispetto di tutti i suoi punti di eccellenza, come la storia del marchio, il design, l’avanguardia tecnologia, irrompe prepotentemente e disarmonicamente in una Palermo quotidiana, con un pubblicitariamente misero leitmotiv donne, motori e soldi”. “L’unica cosa – ha aggiunto Gitto – che qui le donne sono bambine”.
Nel frattempo Leoluca Orlando ha scritto una lettera aperta alla fotografa. “Cara Letizia, ho provato e provo grande sofferenza e amarezza per aver dovuto manifestare dissenso e per aver dovuto chiedere la sospensione della campagna di promozione della Lamborghini. La mia amarezza è resa ancora più forte dal dolore che ha provocato a te che hai dedicato la vita alla nostra città, all’arte, alle bambine di Palermo”. Inizia così la missiva del primo cittadino.
“Nella Giornata mondiale dell’infanzia ho dovuto confrontarmi – nel mio ruolo istituzionale di rappresentante di una comunità – con il rispetto dei diritti dei bambini e con la libertà dell’artista – scrive ancora Orlando -. La vita non può e non deve essere contrasto tra due valori fondamentali… deve essere ricerca di una armonia che costituisce obiettivo irrinunciabile e che impone a volte di fare scelte dolorose, specie per chi svolge un ruolo istituzionale”.
Orlando sente poi la necessità di esprimere la propria “grandissima ammirazione e gratitudine per la tua attività artistica e per il tuo impegno civile, sempre attenti alle bambine, ai loro diritti troppe volte mortificati, e sempre amorevolmente attenti alla nostra città. Così è stato sin dai tempi di avvio di un comune cammino di liberazione da soffocanti arroganze e da perversioni criminali”.
“Il mio invito, e la decisione della Lamborghini di sospendere la campagna promozionale – sottolinea il sindaco -, rischiano di essere variamente utilizzati per pretestuose polemiche, che anche l’azienda ha prontamente inteso frenare ricordando che la campagna ‘aveva il compito di esaltare le bellezze delle regioni italiane insieme alle auto sportive di lusso’ e che aveva scelto di ‘affidare a Letizia Battaglia le immagini sulle auto a Palermo, unica città con un fotografo di eccezione dedicato’. Resta la tua comprensibile, e la mia spero compresa amarezza. Tra tanti contrasti e perplessità una cosa vorrei fosse chiara: la mia grandissima ammirazione, la mia grandissima gratitudine per te. Sperando di poterti incontrare quando vorrai, un abbraccio affettuoso” – conclude Orlando.