ROMA – Si è svolta lunedì 14 giugno la “Presentazione dei Progetti Esa 5G for L’Art e del MoI Esa- Mic per il monitoraggio e conservazione dei beni culturali immobili” da parte del Sottosegretario ai Beni e alle Attività culturali, Lucia Borgonzoni, del Direttore per le telecomunicazioni Agenzia Spaziale Europea, Elodie Viau, e del presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Giorgio Saccoccia.
I progetti Vadus, Space to Tree, Amor, Pomerium sono incentrati sulla realizzazione di sistemi di monitoraggio avanzati per il patrimonio culturale, con l’integrazione di diverse metodologie e tecnologie. Gli scenari di rischio affrontati con le tecnologie previste dai progetti prevedono in particolare la stabilità del suolo e dei manufatti, l’impatto delle attività antropiche, l’analisi della vegetazione infestante, le analisi della concentrazione ed effetto degradante di agenti inquinanti nell’ambiente urbano.
Autorizzati a maggio del 2020, i quattro progetti sono stati selezionati con un bando in base ad un accordo dell’Agenzia Spaziale Europea con l’Agenzia Spaziale Italiana con Roma Capitale, Università dell’Aquila, Regione Abruzzo e Municipalità di L’Aquila e Municipalità di Torino.
Come osservato dal Sottosegretario Borgonzoni “L’Italia ha un patrimonio immenso, ma fragile e fortemente soggetto non solo al cambiamento climatico, ma anche al dissesto idrogeologico, all’erosione delle coste ed altri fenomeni che colpiscono i nostri territori. Per tutelare il patrimonio artistico del nostro Paese nel miglior modo possibile, abbiamo cominciato con un progetto speciale per il Colosseo e poi abbiamo lavorato per aumentare i fondi disponibili per il monitoraggio multisistema, con droni, satelliti, intelligenza artificiale, realtà aumentata e 5G. Il percorso è lungo e chiederemo al resto del Governo di sostenere queste attività con ulteriori fondi aggiuntivi, perché la tutela del nostro patrimonio storico è un tema centrale per tutto il nostro Governo”.
I quattro progetti
Il progetto Pomerium vede in campo e-Geos, una società costituita da Telespazio (80%) e dall’Agenzia Spaziale Italiana (20%), che ha sottoscritto un contratto con l’Agenzia Spaziale Europea. Si tratta di un progetto per la salvaguardia del patrimonio ambientale e culturale del centro storico di Roma grazie a satelliti, droni e alla rete 5G e sarà portato avanti da e-Goes con Arakne, Adpm, Emersum, Cistec, Dbw. Il progetto dimostrativo si concentrerà sull’intero sito di prova dell’area Patrimonio dell’Umanità Unesco di Roma.
Il progetto Vadus – Accesso Virtuale e Digitalizzazione per Siti Irraggiungibili – guarda alla crescita e alle nuove sfide del turismo culturale e mira a sviluppare e dimostrare una nuova serie di applicazioni per l’arricchimento dell’esperienza di visita dei turisti basata sulla convergenza delle tecnologie di Realtà Aumentata e Realtà Virtuale e dei servizi 5G e satellitari. Il progetto è guidato da Next Ingegneria dei Sistemi con Citera, Enea, “Sapienza University”, Telecom Italia, Archeological park of Ostia Antica, Archeological park of Colosseo.
Il progetto Amor – Servizi avanzati di osservazione e multimedia per l’ecosistema del patrimonio culturale di Roma – é guidato da Nais e vede la partecipazione di Coopculture, Iscr, Cnr, Esri, Nitel, e punta a sviluppare servizi sostenibili per la salvaguardia e la fruizione dei Beni Culturali collocati in centri storici ricchi e densi interessati da una significativa pressione antropica, rappresentata soprattutto da ingenti flussi di visitatori.
Infine, il progetto SpaceTo Tree guidato da Digimat e cui partecipano Cnr Ispx (Ex Ibam) e Cnr Imaa – punta a progettare, realizzare, testare e validare un Sistema di Allerta dedicato per il monitoraggio del verde pubblico, in particolare di quelli localizzati all’interno di aree di rilevanti siti storici e culturali e vedrà in campo anche i satelliti Sentinel 2 e Prisma.
“Gli strumenti spaziali vengono utilizzati per la tutela dei Beni culturali da molto tempo, l’Asi collabora con il ministero della Cultura da tempo sia direttamente che attraverso gli strumenti gestiti dall’Esa” – ha sottolineato il presidente dell’Asi, Giorgio Saccoccia. “Il programma Artes sta diventando un importante strumento per attuare nuove idee e i programmi presentati al Mic sono una ottima dimostrazione” delle applicazioni delle attività spaziali e “permettono il coinvolgimento di un’intera filiera e l’Italia è molto efficiente con la sua filiera industriale fatta da grandi industrie nazionali ma anche nuovi player e piccole startup” – ha aggiunto il presidente dell’Asi.