ROMA – Il 9 marzo 2022 prende il via “The Andy Warhol Diaries”, la nuova serie firmata Netflix, in cui a raccontarsi è lo stesso Andy Warhol.
Grazie infatti ai miracoli dell’Intelligenza artificiale, la voce narrante è proprio quella del padre della Pop Art.
Il produttore della serie, Ryan Murphy, in accordo con il regista Andrew Rossi, ha deciso che la storia, raccontata dallo stesso Warhol, avrebbe assunto un altro valore. Con il supporto delle nuove tecnologie digitali è stata quindi ricostruita, previo consenso della Andy Warhol Foundation, la voce dell’artista con il suo tipico accento di Pittsburgh, dove nacque il 6 agosto 1928, da genitori originari dell’attuale Slovacchia.
Il documentario, suddiviso in sei episodi: Segnali di fumo, Shadows: Andy e Jed, Una doppia vita: Andy e Jon, La collaborazione: Andy e Basquiat, 15 minuti, Loving the Alien, è tratto da “I diari di Andy Warhol”, pubblicati nel 1989 da Pat Hackett, segreteria e assistente dell’artista. Concepiti come una raccolta di materiale vario, dai pensieri sparsi ai resoconti di chiacchierate, i diari restituiscono, un’immagine autentica e intima di un personaggio tanto complesso quanto profondo.
Nella docu-serie la narrazione, con la “realistica” voce di Warhol, si alterna ad interviste ad amici, collaboratori e a spezzoni di girato d’epoca. Lo spettatore viene introdotto alle feste al leggendario Studio 54, alle amicizie con i personaggi più influenti e alla moda dello star system newyorkese, ma anche al lato più privato e oscuro dell’artista, condividendo le sue ossessioni, il suo senso di isolamento e la sua vulnerabilità celata dietro una maschera.